Calcio

Il Milan parla francese…e vuole sognare

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La storia rossonera ci insegna che il “grande” Milan ha sempre avuto un blocco di giocatori provenienti dalla stessa nazione.

Negli anni 50 c’era il Milan degli svedesi, per tutti il Milan del Gre-No-Li (Gunnar Gren, Gunnar Nordahl e Nils Liedholm). In quegli anni lì la Svezia rappresentava il luogo della libertà. Fu una squadra magica e vincente.

Nel 1987, invece, nacque il Milan degli olandesi. Probabilmente la squadra di calcio più grande di sempre.

Van Basten, Gullit e Rijaard rappresentarono la rinascita del Diavolo. Quella squadra nacque nel periodo più buio della gloriosa storia dei rossoneri. Quello che nei primi mesi del 1980 vede il Milan dilaniato dallo scandalo Totonero che spedisce il club per la prima volta nella sua storia in Serie B. Poi, però, nel 1986 in un giorno di febbraio arrivò Berlusconi e la storia cambiò. Quel Milan rimase nel cuore, nella mente, nei ricordi di tutti i tifosi milanisti e gli amanti del giuoco del calcio.

Più recente, ma comunque vincente, il Milan dei brasiliani. Guidato da Carlo Ancelotti, bandiera impressa nella mente di tutti i tifosi.

Oggi i tifosi si godono un “Milan Premier”, con un grande blocco proveniente dalla Francia. Sono esattamente 5 i calciatori in rosa con nazionalità francese: Maignan, Theo Hernandez, Kalulu, Bakayoko e Giroud.

Tutti loro, fatta eccezione per Bakayoko ormai ai margini del progetto, stanno dando un grande contributo alla causa. Maignan chiamato a sostituire Donnarumma, ha già conquistato il cuore dei tifosi. Portiere affidabile, forte mentalmente e con grande qualità tecniche anche con i piedi. Theo Hernadez non fa più notizia. Il terzino rossonero, fresco di rinnovo fino al 2026, sotto le guglie del Duomo ha trovato la sua dimensione. Si è già candidato per prendersi la nomea del miglior terzino sinistro al mondo. Kalulu, la sorpresa più dolce di questa stagione. L’ex capitano della primavera del Lione arrivato in sordina, tanto da non scaldare troppo gli animi della tifoseria, oggi complice l’infortunio di Kjaer, i continui fastidi muscolari di Romagnoli si è preso il posto da titolare e soprattutto il cuore dei tifosi. Tra le altre cose è suo l’ultimo gol messo a segno dal Milan, con un gran piazzato ha regalato 3 punti fondamentali a mister Pioli. Giroud, non ha bisogno di presentazioni. Per lui parlano i numeri in carriera. Ad oggi Olivier è l’unico campione del Mondo presente nel nostro campionato. La maledizione del “9” con lui è rimasto soltanto un lontano ricordo.

Storicamente, però, pochi francesi hanno lasciato il segno in maglia rossonera. Le eccezioni più importanti sono quelle di Jean- Pierre Papin approdato al Milan dopo aver vinto il Pallone d’Oro nel 1991 e Marcel Desailly, protagonista della Champions League vinta dal Diavolo ai danni del Barcellona per 4-0, il 18 Maggio del 1994, mettendo a segno la quarta marcatura del match. Sono invece tanti i francesi che hanno deluso, prendendosi l’etichetta di “flop”. Il primo francese a vestire la gloriosa casacca del Milan è stato Nestor Combin, che non rispettò le aspettative. Altro grande rimpianto è sicuramente Viera, che collezionò soltanto quattro presenze in rossonero per poi iniziare l’ascesa in Inghilterra con l’Arsenal. Più recente l’acquisto di Gourcuff, soprannominato il “ragazzo di cristallo”, arrivò a Milanello con grandi aspettative, per poi rilevarsi un vero “flop”. Diversa la storia di Niang e Menez, che iniziarono entrambi alla grande, per poi rivelarsi in breve tempo delle pedine non funzionali al gioco della squadra.

L’attuale Milan francese è un’altra cosa, una squadra giovane e coraggiosa che continua a far sognare proprio tutti. Questo è un “Milan Premier” che continuerà a lottare su ogni pallone per colorare Milano di rossonero.




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