Atletica leggera

Diamond League, Eugene: Italiani in ombra ma Gaia Sabbatini firma il suo PB sui 1500!

Nella 3a tappa di Diamond League gli italiani non brillano ma la teramana Gaia Sabbatini migliora il PB! Il suo 4:01.93 è la migliore prestazione italiana dal 1982!

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La Diamond League di atletica leggera ha fatto tappa a Eugene (USA) per il Prefontaine Classic, terzo appuntamento stagionale del massimo circuito mondiale.

La tappa americana avuto l’antipasto nella giornata di venerdì con diverse gare che hanno dato vita a risultati di discreto livello.

Nel salto in alto femminile primi 2 metri della stagione ad opera dell’ucraina Yaroslava Mahuchkh,  che poi ha fallito i 2.03. Seconda posizione per l’americana Vashti Cunningham,  con un non trascendentale 1.93, stessa misura per la kazaka Nadezhda Dubovitskaya. Discreto quinto posto per l’italiana Elena Vallortigara che ha fermato l’asticella a 190 cm, fatti al terzo tentativo.

L’altra italiana in gara in nella giornata di venerdì è stata Daisy Osakue nel lancio del disco, che forse è stata tradita da un po’ di emozione visto il parterre importante in gara. Per lei un ottavo posto con 58.60 m, nella gara vinta dall’americana Valarie Allman (68.35) che ha privato la croata Perkovic (65.50) della 45a vittoria in Diamond League. Terza la tedesca Kirstin Prudenz con 62.58.

La burundiana Francine Niysonsaba ha sfiorato il record del mondo delle due miglia, arrivandoci a mezzo secondo netto (8:50.98). Seconda la keniana Beatrice Chebet, distaccata di ben 14 secondi, terza la messicana Galvan.

Anche nei 5000 metri maschili era atteso il record del mondo ma Joshua Cheptegei si è dovuto “accontentare” della vittoria e del primo sub-13 della stagione (12:57.90), finendo davanti all’etiope Mikesa Mengesha e all’altro keniano Daniel Simiu Ebenyo.

Nel salto con l’asta le vittorie di Duplantis ormai non fanno più notizia. Per lo svedese un 5,91 m che è lontano dal suo personal best ma che è stato più che sufficiente per mettersi dietro Chris Nilsen (5,81) e il norvegese Sondre Guttormsen (record nazionale eguagliato con 5,71).

Nella seconda giornata di gare del Prefontaine Classic sono stati impegnati tutti gli altri italiani ma fatta eccezione per Gaia Sabbatini, le gare sono state avare per i colori azzurri.

Nei 1500 metri femminili in gara anche la teramana Gaia Sabbatini, alla seconda presenza in Diamond League dopo quella della scorsa settimana. A vincere è stata Faith Kipyegon con un clamoroso 3:52.59, sua seconda prestazione all-time. Al secondo posto, distaccata di 1 secondo e 3 decimi, Gudaf Tsegay che ha preceduto la canadese Gabriela Debues-Stafford. Gaia Sabbatini chiude al decimo posto, prima delle europee al traguardo davanti a Laura Miur, ma abbassa il suo personale a 4:01.93, secondo miglior tempo italiano all-time, dietro solo il 3:58.65 firmato da Gabriella Dorio nel lontano 1982.

Molto interessante la gara dei 100 metri femminili vinta in modo netto da Elaine Thompson che si porta a casa un ottimo 10:79 precedendo Sha’Carri Richardson e Shericka Jackson, per entrambe il tempo di 10.92. Brutta gara invece per la campionessa indoor dei 60 metri, la svizzera Mujinga Kambundji fermatasi a 11.11.

Il brasiliano Alison Dos Santos si conferma in grande forma sui 400 ostacoli firmando un 47.23 che ha impressionato il pubblico presente a Eugene. Secondo posto per l’americano Khaliffah Rosser che con 48.10 sigla il suo personal best, stesso tempo del terzo classificato Quincy Hall.

La portoricana  Jasmine Camacho-Quinn con 12.45 (-0,7) ha vinto nettamente i 100 ostacoli femminili procedendo di 13 centesimi la nigeriana Tobi Amusan e di 28 Tonea Marshall. Brutto ottavo posto invece per Kendra Harrison, mai in gara e lontana 58 centesimi dal sul PB.

Nei 5000 maschili si è assistito al lungo show solitario dell’etiope Berihu Aregawi che ha corso in solitaria per gran parte della gara, chiudendo con 12:50.05, ventitreesima prestazione all-time, e finendo davanti a Samuel Tefera (13:06.86) e Selemon Barega (13:07.30) 

Nei 200 metri femminili vince con facilità Shelly Ann Fraser Pryce con il tempo di 22.41,   finendo Brittany Brown (22.74) e Anthonique Strachan (22.76) distanziate di 3 decimi abbondanti.

Grande dimostrazione di forza della britannica Keely Hodgkinson negli 800 metri femminili portati a casa con un notevole 1:57.72, davanti all’americana Ajee Wilson (1:58.06) e a Raevyn Rogers (1:58.44).

Nei 400 metri maschili Michael Norman domina chiudendo la gara in 43.60, miglior prestazione mondiale dell’anno e secondo tempo personale per Norman. Secondo posto per Kirani James (44.02) E al terzo posto il britannicomMatthew Hudson-Smith che con 44.35 si è portato a casa il record britannico.

Nel salto in lungo femminile continua a non convincere la serba Ivana Spanovic, per lei solo 6,40 m nella gara vinta dalla svedese Khaddi Sagnia (6,95) davanti a Ese Brume (6,82) e Tara Davis (6,73).

Nel lancio del peso maschile ci si aspettava una buona gara dagli italiani Weir e Ponzio, purtroppo invece sotto i loro standard e finiti ultimo e penultimo rispettivamente con 20,92 m e 20,87 m. Vittoria per l’americano Ryan Crouser, che ha lanciato il peso a 23,02 m che è giunto al quinto lancio in carriera oltre 23 metri. Secondo posto per Joe Kovacs (22,49), terzo per Tom Walsh (21,96).

Sembra già in grande forma il norvegese terribile Jakob Ingebrigtsen che ha vinto la gara del miglio. Il norvegese ha chiuso in 3:49.76 davanti all’australiano Oliver Hoare (3:50.65), e a  Timothy Cheruiyot (3:50.77), uno dei favoriti della vigilia.

I 100 metri maschili erano sicuramente una delle gare più attese alla vigilia, specie per i colori azzurri almeno fino a prima del forfait di Marcell Jacobs. La gara non ha impressionato rispetto alle aspettative. Alla fine a spuntarla è stato Trayvon Bromell che, dopo aver fatto gara alla pari per 60 metri con Christian Coleman, si è lanciato sul traguardo con un buon 9.93. Secondo posto per Fred Kerley (9.98) parso in difficoltà nella fase lanciata. Terzo posto per Christian Coleman (10.04) imballato dopo 60 metri al fulmicotone. Male Andre De Grasse, addirittura nono in 10.21

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