Calcio
Ibrahimovic: “Per continuare a giocare devo stare bene, altrimenti non ha senso”
Zlatan Ibrahimovic ha parlato ai microfoni di ESPN di presente e futuro.
QUI LE SUE DICHIARAZIONI:
Sul momento del Milan
“Stiamo lavorando duramente e facendo grandi sacrifici per arrivare ai nostri obiettivi. La squadra è ancora giovane, ma sta crescendo e facendo sempre più esperienza. Siamo in vetta alla classifica, dobbiamo restare concentrati su quello che dobbiamo fare e fare del nostro meglio, perché nel calcio da una settimana all’altra possono cambiare tante cose”.
“Penso che più uno è vecchio e più ha esperienza. Ho imparato tanto nella mia carriera, sia da altri giocatori con cui ho giocato, che dagli allenatori che ho avuto. Alla mia età è il momento di dare qualcosa indietro. Quando uno è giovane cerca di dimostrare di essere sempre il migliore, ma poi il modo di pensare cambia. Nel nostro spogliatoio di giovani ce ne sono tanti: io cerco di aiutare tutti e di essere il leader a mio modo sia dentro che fuori dal campo. Sul rettangolo verde cerco di aiutarli, fuori cerco di dare tutto il mio supporto. Devo dire che la squadra è molto aperta e vogliosa di raggiungere gli obiettivi”.
Sugli infortuni
“Ovviamente sono frustrato perché vorrei essere sul campo in ogni partita. Io amo giocare, l’adrenalina che ho quando vado in campo è incredibile. Se non posso giocare, cerco di aiutare la squadra in un altro modo, dando supporto ai miei compagni. La cosa più importante è la squadra”.
Sul suo futuro
“Sono vicino alla linea di porta e sono un po’ impaurito: se mi dovessi fermare, cosa farei? Quale sarebbe il prossimo capitolo? Io conosco le varie possibilità, potrei fare molte cose, ma l’adrenalina che ho ora sul campo non so se potrei trovarla altrove. Ovviamente per continuare a giocare devo stare bene fisicamente, devo essere in grado di farlo, devo potermi divertire giocando. Non ha senso giocare se soffri troppo, è meglio essere realisti e cominciare un nuovo capitolo. Ma se sei concentrato su questo non sei concentrato sul resto. Nella mia testa non c’è questo. Se pensassi al mio ritiro, non sarei capace di aiutare i miei compagni e me stesso nel fare ciò che vorrei. I calciatori seguono lo stesso programma ogni giorno. E io l’ho fatto per 25 anni. Sei come un soldato. Io sono vicino a questa linea, ma non ancora”.
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