Il Presidentissimo è stato capace di scrivere la storia del Pisa ma anche di influenzare quella del calcio italiano
Cosa ci fa un triestino a Pisa?
Risposta facile: la storia.
Quella della squadra di calcio del Pisa che si incrocia proprio con la storia di Romeo Anconetani, un uomo dalle mille risorse e abilità, con una lungimiranza quasi infallibile. Descrivere ciò che è stato Romeo Anconetani in un post sui social è impossibile, proviamo allora a stilare un decalogo di cose che ci hanno fatto innamorare di lui, vero mito di provincia.
Fu il primo in Italia ad introdurre la prevendita dei biglietti delle partite, quando lavorava all’Empoli;
Istituì tra Livorno e Pisa “l’Archivio Anconetani“: considerando le medie voto date ai giocatori dai giornali di tutto il mondo, creò questo archivio dettagliato su 40mila calciatori;
fu il primo dirigente a ideare dei treni esclusivamente dedicati alle trasferte dei tifosi. Pur non avendo un’attività imprenditoriale, divenne il “Presidentissimo” del Pisa, guidando i toscani nel periodo di maggior splendore calcistico. Prese la squadra in C e arrivò a disputare 6 campionati di A;
Personaggio estroverso, per via della sua enorme scaramanzia, arrivò a spargere attorno al campo da gioco anche 26 chili di sale. A volte obbligava la squadra ad una gita religiosa al Santuario di Montenero. Personaggio estroverso dicevamo, talmente tanto da arrivare a pensare all’unione tra Pisa e Livorno sotto un’unica società che avrebbe chiamato Pisorno. Per ovvie ragioni, il progetto non andò in porto.
Così come Giulietta, anche Pisa ha il suo Romeo.