Atletica leggera
Diamond League, Golden Gala: Tamberi delude nell’alto. Sugli scudi Bellò, Sabbatini e Abdelwahed!
La Diamond League di atletica leggera è tornata in Italia facendo tappa a Roma per lo splendido Golden Gala, sicuramente uno dei meeting più interessanti e prestigiosi del massimo circuito mondiale.
Tanta attesa per gli italiani, che nel meeting di casa erano chiamati a prestazioni di livello. Non sono arrivate le vittorie dei “Big” Tamberi e Tortu ma diversi portacolori azzurri, come Gaia Sabbatini, Abdelwahed, Bellò e Bruni, hanno portato a casa risultati di rilievo
Tra i più attesi era sicuramente Filippo Tortu impegnato con 200 metri al pari di Patta e Desalu. Il velocista azzurro è arrivato terzo con un sufficiente 20”40, alle spalle degli irraggiungibili Bednarek e Adams. Più indietro Desalu e Patta, apparsi molto contratti nella fase lanciata.
Terzo anche per il campione olimpico del salto in alto Gianmarco Tamberi. Per Gimbo il Golden Gala è stregato, visto che è ancora a secco di vittorie, e neanche questa volta è potuto salire sul gradino più alto del podio. Per lui un mediocre 2.24m, misura che lo ha posto alle spalle dell’americano Harrison e al polacco Kobielski (2.27m), in una gara tutto sommato modesta.
Nei 1500 metri femminili Gaia Sabbatini migliora il risultato finale, salendo al sesto posto (terza delle europee) in una gara particolarmente lenta, dove neanche la “lepre” è riuscita a dare ritmo. Doppietta etiope con Meshe e Embaye a precedere la britannica Muir. Sesto posto per Sabbatini (4:05.82) e ottavo per Federica Del Buono (4:06.16).
La migliore gara è stata senza dubbio quella degli 800 metri femminili dove Athing Mu, con la sua falcata regale, ha stampato un clamoroso 1:57.01 in una gara corsa praticamente in solitaria. Splendido terzo posto per Elena Bellò che è arrivata fino a 1:58.97, terza prestazione italiana all-time dietro Gabriella Dorio ed Elisa Cusma.
Nei 3000 siepi monologo dell’etiope Girma, già vincitore a Rabat e capace di fermare il cronometro sul tempo 7:59.23, ma c’è stata anche tanta Italia. Progressi netti per Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlani che hanno chiuso al sesto e settimo posto con tanto di record personale (8:10.29 e 8:11.00). Era dai tempi di Panetta, Labruschi e Carosi che in Italia non si vedeva tanto fermento tra le siepi.
Nei 200 metri femminili la regina è stata la giamaicana Shericka Jackson (21.91) che ha preceduto la pluriplimpionica Thompson, mentre nei 100 metri maschili a prendersi il palcoscenico è stato l’argento olimpico Fred Kerley, autore di un buonissimo 9.92, con l’italiano Ali al sesto posto (10.25).
Da rimarcare la vittoria dello sloveno Ceh nel lancio del disco, ormai abbonato ai 70 metri (70,72 m), del keniano Kimeli che ha vinto i 5000m con il tempo di 12:46.33, con Crippa 11mo in 13:04.95 e il bellissimo secondo posto nel salto con l’asta di Roberta Bruni (4.60m)
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