Dal ritiro di Cascia il Direttore Sportivo Marco Valentini ha fatto il punto sul calciomercato bianconero per i canali ufficiali del Club:
“E’ giusto che la città e i tifosi siano interessati alla nostra campagna di rafforzamento, ma i tempi sono dilatati per tutte le squadre. Finora abbiamo portato Ciciretti, Lungoyi e Giordano, quest’ultimo ha colmato l’uscita di D’Orazio, gli altri due sono innesti, concordati con l’allenatore anche in funzione del probabile cambio di atteggiamento tattico. Su alcune situazioni dobbiamo adattarci ai tempi del mercato e delle altre società. A fine mercato saremo al completo, per l’inizio del campionato saremo al 70%-80%”.
Su Bellusci: “Il percorso con lui è iniziato a gennaio, c’è stata la possibilità di prenderlo solo in prestito, ma eravamo d’accordo che a giugno avremmo riaperto questa discussione, siamo stati abbastanza veloci; non appena ha chiuso i suoi accordi col Monza, è arrivato. Con noi c’era già l’accordo da qualche giorno, siamo ben felici di averlo riportato a casa, è come se non se ne fosse mai andato”.
Reparto difensivo: “L’uscita di D’Orazio è stata colmata dall’arrivo di Giordano, i centrali sono Botteghin e Bellusci, Quaranta è reduce da un piccolo intervento al ginocchio, programmato con la Società ed entro agosto sarà a disposizione. A destra c’è Salvi, poi colmeremo l’imminente uscita di Baschirotto con Donati dall’Empoli. Con l’entourage di Tavcar stiamo pensando di fargli fare un’esperienza altrove per farlo giocare e poterlo testare. Questa uscita sarà colmata dall’ingresso di un altro difensore. E per la difesa saremo a posto”.
Su Saric: “La richiesta la conoscono tutti, c’è una trattativa in corso, ma finché non ci sono le firme nulla è fatto, vedremo nei prossimi giorni quale sarà l’evoluzione, conosciamo la volontà del giocatore e lui sa quali sono le nostre volontà, quando e se uscirà sarà alle condizioni più giuste per tutti”.
Reparto d’attacco: “Essendoci una variazione del modulo – anche se l’allenatore non giocherà esclusivamente con quel sistema – oltre ai 5 cambi, credo che una Società deve dare all’allenatore la possibilità di variare. Per questo abbiamo preso due esterni, Ciciretti e Longoyi, che si aggiungono a Bidaoui e valuteremo Palazzino e Re, esterni duttili. Stiamo facendo dei ragionamenti sugli attaccanti centrali, probabilmente qualcosa cambieremo, manderemo a giocare qualcuno che ha avuto poco spazio e qualcun altro che non rientra più nei piani tecnici. In questo reparto ci sono lavori in corso, ma sono quelle situazioni che si sistemano più avanti. Noi dobbiamo far arrivare quello giusto o quelli giusti, bisogna fare le cose ragionate e con logica”.
Palazzino e Re: “Sono due ragazzi, che l’allenatore non conosceva, hanno iniziato un percorso con noi l’anno scorso, Palazzino prima di Re; quest’ultimo durante l’anno ha avuto la possibilità di misurarsi con noi in qualche allenamento, lo abbiamo notato in qualche partita disputata con la Primavera. Sono entrambi giovani, vanno testati, sono due prospetti in cui la Società crede, ma non dobbiamo metter loro pressione, dobbiamo farli crescere gradualmente”.
Calciatori che non rientrano nei piani: “Ci sono calciatori che ci portiamo dietro da altre gestioni e non rientrano nei piani tecnici e societari, sono in attesa di collocazione, stiamo lavorando coi loro agenti per trovare la soluzione più giusta. I ragazzi lo sanno, erano stati avvertiti da tempo, dispiace da un punto di vista umano, ma non possiamo allenarci in quaranta, va fatta una scrematura”.
Contratti in scadenza: “I giocatori in scadenza nel 2023 per me non sono in scadenza, questa è anche la filosofia societaria; non abbiamo l’obbligo e la fretta di dover rinnovare, il calcio è pieno di situazioni simili, cito Dybala, Bernardeschi, Donnarumma, Romagnoli. E’ successo al Milan e alla Juve, può succedere anche all’Ascoli, fermo restando che da qui in avanti valuteremo coi singoli calciatori la possibilità di parlare di eventuale rinnovo, ma preciso che non abbiamo nessun obbligo. Secondo me tutte le società dovrebbero avere questa filosofia”.
Spogliatoio: “Il mio ruolo è anche quello di aiutare lo staff tecnico nella gestione dei calciatori. La sensazione che respiro è la stessa dello sorso anno, per un 60%-70% si tratta dello stesso gruppo, un gruppo sano, con grande dedizione al lavoro. Percepisco l’attaccamento e anche un filo di rabbia che ci ha lasciato la partita col Benevento. Il mio invito è di trasformare questa delusione in rabbia e portarcela ogni giorno sul campo per riprenderci il sogno interrotto lo scorso anno. Come dice il Patron chi vince festeggia, chi perde impara e noi dobbiamo aver imparato la lezione e dobbiamo trarre da un evento negativo la spinta positiva per dare qualcosa in più nella prossima stagione”.
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