Atletica leggera

Atletica, Mondiali: una contrattura ferma Jacobs. Vallortigara vola in finale.

Fred Kerley ha vinto i 100 metri dove era assente Marcell Jacobs (contrattura). Note positive da Vallortigara (alto ) e Dosso (100 m). Si ferma in semifinale Sabbatini (1500 m)

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A Eugene (USA) proseguono i Mondiali di Atletica Leggera e per l’Italia giornata segnata da Tanta amarezza.

Prima dell’inizio delle gare è infatti giunta la notizia che Marcell Jacobs, a causa di una contrattura, non avrebbe corso le semifinali dei 100 m. Una doccia fredda per i tifosi azzurri ma nell’aria visto le condizioni fisiche del campione olimpico già nel corso della batteria di ieri.

Alla fine a vincere i 100 metri, la gara più importante di giornata e forse di tutti i Mondiali, è stato Fred Kerley che, dopo aver dominato le batterie con con 9.79, ha vinto la finale con il tempo di 9.86 bruciando sul traguardo Marvin Bracy (9.88) e procedendo l’altro americano Brommel (9.88). Il tempo non clamoroso fa salire tanta amarezza perché un Jacobs in condizioni fisiche normali avrebbe voluto tranquillamente far fermare il cronometro su questi tempi.

Le altre finali di giornata sono state quella del salto in lungo maschile, dei 10.000 femminili e del getto del peso femminile.

Nel salto in lungo a vincere è stato il cinese Wang che al sesto tentativo ha raggiunto la misura 8,36 m che gli ha consentivo di mettersi dietro il favorito Miltiadis Tentoglou (8,32 m) e lo svizzero Simon Ehammer (8,16 m).

L’americana è Chase Ealey si è portata a casa il titolo nel getto del peso. Il 20,49 m piazzato in apertura ha di fatto chiuso la gara. Argento per la cinese Gong, salita sul podio mondiale per la settima volta di fila, e bronzo per l’olandese Schilder (19,77 m).

Il polacco Paweł Fajdek con 81,98 m ha vinto il lancio del martello precedendo il connazionale Wojciech Nowicki (81,03 m) e il norvegese Henriksen (80,87 m). Da segnalare che ben cinque dei 12 finalisti hanno lanciato oltre gli 80 metri.

I 10.000 metri femminili sono andati invece all’etiope Letesenbet Gidey che ha fermato il cronometro su uno spaziale 30:09.94 e battendo in volata le keniane Hellen Obiri (30:10.02) e Margaret Chelimo Kipkemboi (30:10.07).

Le gare dove sono stati impegnati gli italiani non sono andate benissimo.

Sorride nel salto in alto Elena Vallortigara. La veneta si qualifica per la finale con un eccellente 1,93. Passa il turno anche la favorita Mahuchick mentre l’altra favorita Yuliya Levchenko esce di scena a 1,93.

Nei 1500 metri l’attesa Gaia Sabatini non si è qualificata alla finale. Dopo essere giunta in sesta posizione è stata squalificata a causa di un contatto con l’ugandese Nanyondo. Il sesto posto non sarebbe comunque valso però il passaggio in finale.

Semifinale dei 100 metri raggiunta dalla nostra Zanyab Dosso che, grazie al terzo posto in batteria, ha passato il turno. Per l’azzurra un discreto 11.26 che dà fiducia in vista della semifinale di domani. La migliore delle batterie è stata la britannica Asher-Smith (10.84) ma hanno dato ottime impressione anche le giamaicane Fraser-Pryce e Thompson-Herah.

Nell’ultima gara della sessione mattutina, Mario Lambrughi nei 400hs, giunto quinto nella sua batteria  (50.18), non è riuscito a passare il turno. Miglior tempo delle batterie per lo statunitense Khalilfah Rosser (48.62) ma i favoriti Rai Benjamin (49.06), Karsten Warholm (49.34) e Alison Dos Santos (49.41) sono tutti lì.

Ottavia Cestonaro non ha superato le qualificazioni del salto triplo femminile. L’azzurra con la misura di 13,63 m, si è fermata al 22° posto complessivo. Fuori portata Yulimar Rojas (14,72 m), l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk (14,54 m) e Ana Lucia Jose Tima (14,52 m)

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