Atletica leggera
Atletica, Europei: Gianmarco Tamberi vola sul tetto d’Europa. Suo l’oro nel salto in alto!
Nonostante le condizioni non fossero delle migliori, vista la forte pioggia a inizio serata, Tamberi con la misura di 2,30m si è messo alle spalle il tedesco Pothye e l’ucraino Protsenko, entrambi fermatisi a 2,27m.
Continuano a colorarsi di azzurro i Campionati Europei di Atletica Leggera, in corso di svolgimento a Monaco di Baviera. Dopo l’oro di Jacobs nei 100 metri è stato il turno di Gianmarco Tamberi che ha conquisto il suo secondo oro continentale in carriera
Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare… e Gianmarco Tamberi lo ha fatto ancora una volta.
Il campione olimpico del salto in alto, nell’umida notte di Monaco di Baviera, si è messo al collo il titolo di Campione d’Europa, il secondo della sua carriera dopo quello conquistato ad Amsterdam nel 2016.
Nonostante le condizioni non fossero delle migliori, vista la forte pioggia a inizio serata, Tamberi con la misura di 2,30m si è messo alle spalle il tedesco Pothye e l’ucraino Protsenko, entrambi fermatisi a 2,27m, anche se proprio Protsenko, dopo i due errori a 2,27m si riservava, fallendolo, un ultimo tentativo a 2,32m.
Brutta gara invece per Fassinotti, uscito alla misura di entrata di 2,18m.
Gianmarco Tamberi, attualmente il più grande agonista dell’atletica contemporanea, con questa vittoria si conferma, semmai ce ne fosse stato di bisogno, uno dei più grandi atleti della storia dell’atletica italiana, forte di un palmares ricco di un oro olimpico (2021), un oro mondiale indoor (2016) e due ori continentali (2016, 2022).
Nelle altre gare non sono arrivate altre medaglie per gli azzurri ma nel complesso non sono mancate prestazioni di livello assoluto.
Nei 1500m maschili meravigliosa gara di Pietro Arese (3:35.00 PB) che ha lottato fino alla fine per una medaglia di bronzo che è sfuggita solo per 12 centesimi. Il quarto posto di Arese rappresenta il miglior piazzamento italiano nei 1500 dai tempi di Spalato 1990, quando Gennaro Di Napoli si laureò campione continentale. La gara ha visto la (quasi scontata, nda) vittoria di Jakob Ingebrigtsen (3:32.76) davanti all’inglese Jake Heyward (3:34.44) e allo spagnolo Mario Garcia (3:34.88).
Nadia Battocletti, al rientro dopo i problemi fisici accusati negli ultimi mesi, e sicuramente non al 100% della condizione, ha agguantato un onorevole settimo posto nella gara dei 5000 metri, vinta dalla tedesca Konstanze Klosterhalfen (14:50.47), brava a rintuzzare il tentativo di fuga della turca Yasemine Can (14:56.91), poi giunta al secondo posto. Terza piazza per la britannica Eilish McColgan (14:59.34). Per Battocletti un tempo di 15:10.90, suo Season best.
Sopresa amara per i tedeschi nel salto in lungo femminile con Malaika Mihambo (7,03m), uno degli ori dati per certi alla vigilia, anche se nello sport nulla è scontato, giunta “solo” al secondo posto. La vincitrice di tutte le competizioni più importanti degli ultimi 4 anni è stata preceduta dalla serba Ivana Spanovic Vuleta, autrice di un ottimo 7,06 al primo salto. Medaglia di bronzo per la britannica Jazmin Sawyers (6,80m) con la nostra Larissa Iapichino (6,62m) al quinto posto.
Bel primato personale di Sveva Gerevini (6028) nell’eptathlon, chiudendo all’undicesimo posto ila gara vinta dalla belga Nafissatou Thiam (6628), con la polacca Adrianna Sulek (6532) seconda e la svizzera Annik Kalin (6515 NR) terza.
Da segnalare infine le finali dei 200m conquistate da Filippo Tortu e Dalia Kaddari, il primo vincitore in 20.29 della sua batteria, la seconda quarta nella sua semifinale ma ripescata tra i migliori tempi.
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