Atletica leggera

Diamond League: A Montecarlo volano Fraser-Pryce e Lyles. Buon esordio di Furlani ma delude Tamberi

A Montecarlo, ultima tappa di Diamondo Leauge prima degli Europei, brillano Fraser-Pryce e Noah Lyles. Per i colori azzurri buon esordio di Mattia Furlani nel salto in lungo ma delude Marco Tamberi.

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Montecarlo è stato il teatro della decima tappa della Diamond League 2022 di atletica, l’ultima prima degli Europei di Monaco di Baviera.

Per l’Italia ben 5 atleti hanno preso parte alla tappa monegasca con risultati altalenanti. Il migliore è stato, rispetto alle aspettative, il diciassettenne laziale Mattia Furlani, il più giovane del lotto. Il campione europeo di categoria ha terminato la gara di salto in lungo al settimo posto con un più che discreto 7.90 m. La gara è stata vinta dalla cubano Massò (8,35 m), 4 cm davanti al greco Tentoglu e allo statunitense Marquis Dendy. Ricordiamo che il giovanissimo Furlani è atleta polivalente capace di esprimersi al meglio sia nel salto in alto, da sempre la sua specialità, sia nel salto in lungo, dove a dispetto dei pochi allenamenti si sta già ritagliando delle ottime soddisfazioni.

Nel salto in alto invece prova alquanto incolore per Gianmarco Tamberi, reduce dai postumi del Covid-19 e dalla vittoria nel meeting Gyulai Istvan, tappa ungherese del Continental tour. Il campione olimpico si è fermato alla quota di 2,20 m, superata al secondo tentativo, per poi arenarsi a 2,25 m chiudendo in ottava posizione, nella gara vinta allo spareggio da Barshim (2,30 m) davanti al coreano Woo.

Ottimo quarto posto per Roberta Bruni nel salto con l’asta. La primatista italiana ha chiuso con la misura di 4,51 m mentre ha commesso tre nulli a 4,66 m chiudendo dietro l’australiana Nina Kennedy, la statunitense Sandi Morris e la greca Stefanidi.

Settimo posto per Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli in una gara dominata dalle giamaicane Rushell Clayton (53.33) e Janieve Russell (53.52), con la panamense Gianna Woodruff (54.13) al terzo posto. Per Folorunso, almeno per quanto riguarda il tempo, un passo indietro rispetto al buonissimo 54.34 siglato a Eugene.

Per la teramana Gaia Sabbatini, impegnata sui 1500 metri, è arrivato un decimo posto  con il tempo di 4:04.96. La gara è stata vinta in solitaria dalla keniana Faith Kipyegon, con un ottimo 3:50.37 a soli tre decimi dal record del mondo di Genzebe Dibaba. Molto staccate le statunitensi Heather MacLean (3:58.89) ed Elise Cranny (3.59.06) giunte seconda e terza. Per Sabbatini un tempo più alto di tre secondi rispetto al suo personale ma la conferma di essere tra le migliori europee sulla distanza.

Nelle altre gare da sottolineare i 200 metri maschili, sicuramente una delle gare più attese con ben 7 atleti sotto i 20 secondi. A vincere è stato Noah Lyles  che ha firmato un ottimo 19.46, quasi quattro decimi meglio di Erriyon Knighton (19.84) e quasi cinque decimi meglio di Norman (19.95).

Una meravigliosa Shelly Ann Fraser-Pryce ha dominato di 100 m femminili, scendendo per la sesta volta in stagione sotto i 10.70. La giamaicana infatti ha stracciato la concorrenza stampando un clamoroso 10.62 (6° tempo di sempre), lasciando al secondo posto Shericka Jackson (10.71 PB) e al Marie-Josee Ta Lou (10.72 PB), entrambe al primato personale, in una gara che è stata la quarta nella storia con sette atlete sotto gli 11 secondi.

Nel salto triplo femminile, nonostante la serata no (4 nulli su sei salti), Yulimar Rojas è riuscita a vincere la gara dimostrando, se ce ne fosse ancora di bisogno, di essere la più forte del lotto, relegando al secondo posto Shanieka Ricketts (14.91) e al terzo Tori Franklin (14,86 PB).

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