Serie A

Prima il coraggio, poi il crollo, infine la reazione: così il primo Monza di A che s’inchina ad un pimpante Toro

All’U – Power Stadium il Monza tiene testa al Toro per quasi tutto il primo tempo. Granata che trovano la rete proprio allo scadere di frazione con il russo e neoacquisto Miranchuk, lanciato dal primo minuto da Juric. Nella ripresa lombardi che indietreggiano il proprio raggio d’azione, ne approfitta un Toro davvero in palla che raddoppia con Sanabria e sfiora più volte la terza rete con Radonjic. Nel finale, Dany Mota,rende meno amaro l’esordio

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“Forza bagaj, che sem in serie A”. Così parlo lo speaker delll’U –Power Stadium. Al classico: “Forza bagaj” si è aggiunto un “Che sem in serie A”. A, come la lettera che campeggia grande ad inizio gara nella curva Davide Pieri, con accanto uno striscione: “29 maggio 2022” Il giorno, che ha sancito, a Pisa, la promozione in A.

In campo però occhi e gambe ben piantati nel presente. Brianzoli che affrontano a viso aperto la prima parte di gara, senza concedere nulla ad emozioni o tremori di sorta.

Solo 5 i ragazzi che fecero l’impresa, in campo dal primo minuto: Di Gregorio, Carlos Augusto, Barberis, Valoti e D’Alessandro. Per il resto dello scacchiere, spazio ai nuovi, come Pablo Marì dietro e come Andrea Petagna, davanti.

Il più vivo dei nuovi è però Filippo Ranocchia. L’ex Vicenza e di proprietà Juve,, infatti, dimostra di avere l’argento vivo addosso. Sinistro, fuori di un nulla. Sinistro, parato da Milinkovic Savic. La sua intraprendenza, fa prendere ad Adopo il giallo.

C’è un altro giocatore ispirato, si tratta di Ranonjic, del Toro, che trova però un Di Gregorio in formato super.

Toro più di squadra, il Monza, va più più di singoli.

Ma, paradossalmente, il Toro segna quando trova un singolo, Miranchuk, più pronto degli altri ad infilare, col mancino basso, Di Gregorio.

Unica disattenzione, subito pagata con lo svantaggio per il Monza: questa è la serie A.

In avvio di ripresa, il cambio che non t’aspetti, fuori Miranchuk (problema fisico per lui) e dentro Vlasic, l’altro volto nuovo, il croato, arrivato dal West Ham.

Quando il Toro si distende, lo fa con la cattiveria di chi può e sa far male.

Bellissima volè di un liberissimo Sanabria, che si prende la scena, dopo aversi già preso la maglia, la 9, che apparteneva al gallo Belotti.

Ivan Juric, Ivan Juric”. Così la nord, la curva ospite, occupata dai tifosi granata, saluta, incoraggia e ringrazia il suo mister. Non ha parlato per quasi tutta l’estate, lo ha fatto ieri in conferenza stampa e lo ha fatto con questo doppio vantaggio qui a Monza.

Monza che dopo la rete di Sanabria ha indietreggiato e non di poco il proprio raggio d’azione, smarrendo via via quel coraggio che lo aveva accompagnato per tutto il primo tempo.

Se ne accorge il Toro, in particolare Radonjic, che si beve mezza difesa ma poi calcia abbondantemente a lato.

Birindelli servito da un tacco di Dany prova a rendere meno amaro il passivo per i lombardi, ma si oppone da campione alla prima occasione monzese del secondo tempo Milinkovic Savic.

Stroppa si gioca tutte le carte, entrano anche Sensi per Petagna e Gytkjaer per Valoti.

La rincorsa del Monza, le giocate, sul velluto del Toro, come un esterno destro, il marchio di fabbrica di queste prime apparizioni di Nemaja Radonjic

Così il primo storico appuntamento in A del Monza finisce con un primo tempo da leoni ed un secondo un po’ da gamberi, costretti a rincorrere le giocate del Toro.

Ai titoli di coda, un piccola consolazione, la prima rete in A: la sigla Dany Mota subentrato a Ranocchia.

Il ghiaccio ora è rotto. Adesso il prossimo impegno si chiama Napoli.

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