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I protagonisti di Monaco72

L’Olimpiade viene ricordata anche per i suoi protagonisti

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I protagonisti di Monaco72.

L’Olimpiade di Monaco viene ricordata anche per i suoi protagonisti: la giovane e graziosa ginnasta sovietica Olga Korbut che, proprio a Monaco inaugurò l’era delle ragazzine ginnaste (quattro anni dopo sarebbe arrivata la rumena Nadia Comaneci a deliziare il mondo), il velocista sovietico Valery Borzov (vincitore dei 100 e dei 200 metri) ma anche il nuotatore americano Mark Spitz, che si aggiudicò sette medaglie d’oro (tra prove individuali e a squadra) e altrettanti primati del mondo.

A proposito del nuotatore californiano, Spitz rischiò la squalifica in quanto sul podio, salutando il pubblico presente all’interno della Olympia Schwimmhalle in una mano teneva un paio di scarpe di una nota marca sportiva che in questo articolo non nominiamo per non fare pubblicità occulta ma chi vuole può ricercarsi la foto di questa promozione e vederla.

Tra i protagonisti della piscina anche il tedesco orientale Roland Matthes.

Uno dei protagonisti di questa Olimpiade fu il pugile cubano Teofilo Stevenson, medaglia d’oro dei pesi massimi. Un pugile potente e particolarmente temuto che dominò non soltanto a Monaco ma anche nelle due edizioni successive (Montreal e Mosca).

Gli organizzatori di boxe americani gli proposero un incontro con Muhammad Alì, un confronto questo che avrebbe catturato l’attenzione di tutti gli appassionati di boxe del pianeta ma Stevenson rispose picche, all’apparenza motivi politici. Non se la sentiva di tradire la sua patria per i dollari a stelle e strisce.

Fece molto parlare di se la finale del torneo di basket tra Stati Uniti e Unione Sovietica, terminata 51:50 per i sovietici. Una finale controversa questa che vide la ripetizione degli ultimi tre secondi di gara. I cestisti americani per protesta non si presentarono alla premiazione e non ritirarono mai la medaglia d’argento. Venti anni dopo sarebbero arrivati i professionisti dell’N.B.A. che avrebbero regalato spettacolo al pubblico sbarazzandosi degli avversari in maniera facile, ma questa è un’altra storia.

Nel torneo di calcio si ebbe il primo confronto tra le due repubbliche tedesche, vinse la Germania Orientale per 3:2. A salire sul gradino più alto del podio calcistico fu la formidabile Polonia. Di quanto fosse forte la formazione polacca se ne sarebbero accorti non soltanto gli inglesi (eliminati nelle qualificazioni ai mondiali 1974) ma anche la nostra Nazionale che, domenica 23 giugno 1974 a Stoccarda rimediò, proprio dai polacchi una sconfitta perentoria che li estromise dalla seconda fase dei mondiali (chissà come sarebbero andate le cose ai nostri in caso di passaggio al secondo turno?).

La maratona viene vinta dall’americano Frank Shorter, nato proprio a Monaco dove suo padre prestava servizio militare. Proprio durante la gara si verificò un episodio che mise ancora una volta sotto i riflettori il servizio di sicurezza tedesco, già criticato per quanto successo agli atleti israeliani: un sedicenne riuscì a sfuggire al controllo e si presentò nello stadio pochi minuti prima del vincitore. Il pubblico quando si rese conto della burla fece partire dei gran fischi di disapprovazione, proprio nel momento in cui Shorter faceva il suo ingresso nell’avveniristico stadio  olimpico.

E l’Italia? Oltre a guadagnare il gradimento del pubblico per l’eleganza mostrata nella cerimonia di apertura, gli atleti azzurri salgono sul podio per ben diciotto volte.

Cinque le medaglie del metallo più prezioso conquistate dagli azzurri: Graziano Mancinelli nell’equitazione (con i complimenti del Principe Filippo Di Edimburgo); Antonella Ragno nel fioretto individuale; la squadra della sciabola; Klaus Di Biasi nei tuffi (per lui secondo oro consecutivo) e il campano Angelo Scalzone nel tiro a piattello specialità fossa.

Tre gli argenti: Novella Calligaris nei 400 stile libero (oggi la Calligaris è una affermata giornalista); Cagnotto nei tuffi e Argenton nel completo individuale degli sport equestri.

Dieci le medaglie di bronzo: Mennea nei 200; Paola Pigni nei 1.500; Bognanni e Ranzi nella lotta greco romana; Silvino nel sollevamento pesi; altre due medaglie per la Calligaris negli 800 stile libero e nei 400 misti; Cagnotto nella piattaforma, Basagni nella fossa olimpica e la squadra degli ostacoli a squadre negli sport equestri.

Oltre al parco olimpico, Monaco si dota di una rete di trasporti sotterranei e di superficie che fanno fare un salto in avanti di almeno trent’anni alla città.

Novità per i telespettatori italiani: in occasione delle olimpiadi, la RAI inizia, in via sperimentale a trasmettere a colori alternando i sistemi: un giorno con il sistema PAL, un giorno con il sistema SECAM. Sembrava che i giochi dessero il via alle trasmissioni a colori ma, alcuni politici definirono l’acquisto degli apparecchi a colori una spesa voluttuaria e quindi, passaggio al colore rinviato fino al 1977.

Un ultima curiosità: Monaco è stata la prima olimpiade ad avere una mascotte, il simpaticissimo e coloratissimo bassotto Waldi. I cani bassotto sono infatti molto diffusi a Monaco e particolarmente amati da parte dei residenti del capoluogo bavarese.

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