Il Settebello si ferma in semifinale. Vince la Croazia con l’uomo in più.

Si ferma in semifinale la marcia del Settebello di Sandro Campagna fermato sul più bello dalla Croazia padrona di casa. Partita dura ed in equilibrio per tutti e quattro i tempi decisa ad un minuto e trenta secondi dalla fine dall’arbitro serbo Putnikovic. Il fischietto balcanico regala il rigore decisivo ai padroni di casa invertendo un fallo subito dal portiere azzurro Nicosia. Una direzione di gara orribile, contestata da entrambi gli allenatori a fine partita per il numero di espulsioni e falli fischiati. Espulsioni che in un contesto di gara spigolosa hanno costretto l’Italia a 2 espulsioni definitive, Damonte e Di Somma, verso la fine del terzo tempo. Decisioni che costringeranno gli azzurri a scendere in acqua nella finale per il terzo posto contro la Spagna con 2 atleti a referto in meno. Gli azzurri partono bene andando in vantaggio ma i padroni di casa davanti ai 9000 della Spaladium Arena rispondono colpo su colpo chiudendo in vantaggio il primo quarto 3 a 2. L’equilibrio regna sovrano. La Croazia arriva anche a + 2 ma è brava l’Italia a riprenderla nel quarto quarto nonostante l’utilizzo dell’uomo in più oggi sia al di sotto del 40%. Alla fine però Putnikovic diventa protagonista e la Croazia intera fa festa.

Le parole di Campagna

A fine gara ai microfoni della Rai il CT Campagna dichiarava: “Degli arbitri non ne voglio parlare,ma quel rigore è una vergogna. È un’esplusione, era un controfallo contro due. Ha fischiato addirittura un rigore quando era espulsione del croato.” Sul match ha continuato dicendo:  “Abbiamo sbagliato tanto in fase decisiva, tanti giocatori non c’erano ma fa parte del percorso di crescita, era il primo europeo per tanti. Ci stanno gli errori. I ragazzi sono straordinari, sono orgoglioso di allenarmi” . L’ultima battuta sottolinea ancora la grande ingiustizia subita: “Per batterci devono fare queste cose così altrimenti non ci battono facilmente.”