Monaco ricorda l’Olimpiade e le vittime dell’attentato terroristico

Monaco ricorda l’Olimpiade e le vittime dell’attentato terroristico.

Lunedì 11 Settembre 1972 a Monaco, calava il sipario sui giochi olimpici. Quelli che sarebbero dovuti essere i giochi della serenità, che avrebbero dovuto mostrare una Germania nuova, più democratica e che cercava di mettersi alle spalle (non senza fatica) gli orrori del nazionalsocialismo, sono invece diventati i giochi del terrore, della morte e del sangue innocente di undici israeliani (e di un poliziotto tedesco).

Dall’inizio di questo anno, con una serie di eventi e di mostre, Monaco sta celebrando il mezzo secolo di questa olimpiade. Il momento clou si è avuto nelle giornate di domenica 4 e lunedì 5 settembre con le commemorazioni vere e proprie del tragico evento.

Nella mattinata di domenica 4, dall’esterno dell’Olympiapark è partita una manifestazione ciclistica amatoriale: tale manifestazione terminava all’aeroporto di Fürstenfeldbruck e ha visto una discreta partecipazione di pubblico tra tedeschi, israeliani e gente arrivata da altri paesi per l’occasione.

A tale manifestazione non è passata inosservata la presenza di un membro della squadra israeliana, che riuscì a scappare alla furia omicida dei terroristi palestinesi.

Il giorno dopo, l’ingresso della palazzina numero 31 e il memoriale dell’attentato, hanno visto la deposizione di corone di fiori in memoria delle vittime.

All’esterno della palazzina, era presente un professore dell’Università di Colonia che, all’epoca dei fatti, era uno dei membri del Comitato Organizzatore, presieduto da Willy Daume.

<<Il giorno prima dell’assalto dei terroristi arabi – ha raccontato al cronista – sono andato a Colonia perché mia moglie era incinta e volevo stare vicino a lei. Vidi in televisione quanto accadde e fu una vera e propria tragedia. Fu giusto – prosegue – continuare le gare, altrimenti la violenza e il terrore avrebbero avuto partita vinta>>.

Al memoriale erano presenti le vedove di Yossef Romano e di Andrè Spitzer (inizialmente si parlava di una loro assenza ma poi hanno deciso il contrario). Entrambe le donne chiedono a gran voce che il governo federale si prenda la responsabilità di quanto accaduto e risarcisca le famiglie delle undici vittime.

La commemorazione è proseguita poi all’aeroporto di Fürstenfeldbruck.

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