Serie A
Roma, Mourinho: “Dobbiamo gestire la stanchezza. Dybala torna a gennaio”
Queste le parole di Josè Mourinho ai microfoni di Dazn dopo la sfida contro il Lecce:
Siete partiti benissimo, poi è diventata più difficile quando il Lecce è rimasto in 10. Forse è venuta un po’ di paura.
“Non mi ricordo di tante partite finite in 11 contro 10 nella mia carriera. Io volevo che la partita finisse velocemente. Stanchezza? Sì, sia fisica sia mentale. Giocare giovedì e domenica è dura. Quando ho visto Udinese-Atalanta si è capito che non giocano durante la settimana, hanno un’intensità diversa. Questa giustificazione però non vale solo per me. Siamo entrati bene, ambiziosi e intensi, dopo è stata più difficile perché anche noi abbiamo gestito male. La mia sensazione è che succede spesso che quando sei stanco invece di giocare semplici complichi le cose. I miei giocatori non hanno avuto paura, si sono complicati le cose da soli. Avevamo un giocatore più, potevamo far girare la palla e trovare spazio. Abbiamo fatto dei lanci per gli attaccanti, ma solo Belotti ha avuto qualche sicurezza nel gioco, gli altri invece hanno avuto più problemi. Non mi è piaciuta questa gestione. Loro sono una squadra che ha aspettato gli ultimi 5/10 minuti per rischiare con il risultato aperto. Siamo stati noi ad avere le occasioni per fare il 3-1, ma sarebbe potuto succedere di tutto. Il pareggi sarebbe stato un disastro. Contro l’Atalanta abbiamo giocato bene e non abbiamo vinto, mentre oggi è stato il contrario. La classifica si fa con i punti. La stanchezza è importante, ma dovevamo gestire meglio”.
Come sta Dybala?
“Dico male per non dire molto molto male. Purtroppo è più molto male che male”.
C’è il rischio che torni solamente nel 2023?
“Non sono un dottore, ma ne ho parlato con lui e con Paulo e per esperienza so che è difficile che torni prima”.
Si può allenare la concretezza o è una cosa mentale?
“Si può allenare e lo facciamo spesso, ma penso sia una cosa mentale. Dopo l’ultimo errore, Abraham non è tornato ad aiutare la squadra per difendere un risultato importante e questo è tipico di uno che è disperato. Anche in allenamento gli attaccanti si criticano da soli e hanno pensieri negativi. Questo mi preoccupa. I loro gol arriveranno comunque. Abraham e Belotti segneranno più di Zaniolo, ma anche lui deve farlo. Quello che mi preoccupa è la cattiva gestione della partita. Studiamo tantissimo l’avversario e quindi penso che il mio italiano sia orribile perché i giocatori sembra che non capiscano le cose che dica in allenamento. Dobbiamo sopravvivere a questo momento difficile. All’inizio della stagione avevamo preso Wijnaldum per sostituire Mkhitaryan e Veretout e doveva darci ritmi diversi. Quando lo abbiamo perso siamo stati in difficoltà”.
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