Serie A
Pioli: “Al Milan un percorso pieno di emozioni. E sul tatuaggio dello scudetto…”
Si, il 9 ottobre ho festeggiato i miei primi tre anni al Milan, tre anni pieni di emozioni, di lavoro, di collaborazione in un grande club. Tre anni in cui è stato fatto un percorso incredibile insieme ai miei giocatori, sempre in evoluzione. Continuiamo ad avere idee e mentalità per migliorare e crescere.
Quindi direi tre anni molto positivi. Tre anni fa quando è arrivato, si aspettava di vincere lo scudetto?
Sono sempre stato molto fiducioso e positivo, il club mi ha messo a disposizione un organico con un elevatissimo potenziale e tanto talento. Quando abbini a queste caratteristiche anche la disponibilità, la voglia di crescere e di migliorare, puoi puntare veramente in alto. Siamo il Milan, era giusto cercare di tornare a vincere qualcosa ed esserci riusciti lo scorso anno ci ha dato grande soddisfazione.
Dopo lo scudetto dello scorso anno è cambiato qualcosa a livello psicologico? Ora siete voi la squadra da battere… Avete ancora più consapevolezza?
La vittoria dello Scudetto per un gruppo così giovane è stata importante. Ci ha dato più consapevolezza nelle nostre qualita e nel nostro modo di giocare e stare in campo. E poi siamo diventati un obiettivo per i nostri avversari, tutti giocano per batterci, per questo dobbiamo continuare a pensare di alzare il nostro livello, se vogliamo competere per vincere ancora.
Le prime nove giornate di campionato sono già in archivio. È andata come si aspettava?
Il bilancio in campionato sarebbe stato molto positivo se non avessimo perso contro il Napoli perchè credo che, per come la squadra ha giocato, meritassimo altro. Sappiamo che dobbiamo continuare così e che possiamo fare meglio. Al nostro livello, in particolare, la cura del dettaglio può fare la differenza, come abbiamo visto e pagato sulla nostra pelle. Abbiamo subito qualche gol di troppo nonostante avessimo concesso poco agli avversari. Dobbiamo e possiamo fare ancora di più, ci prepariamo per affrontare al meglio questo troncone di campionato che sarà molto particolare.
Parlando di gol presi, si è parlato molto di difesa a tre: le piace? Si adatterebbe al suo Milan? Sarebbe la prima volta per lei?
L’avevo fatta con altre squadre e l’abbiamo già fatta qui in passato. Anche quest’anno in corso d’opera in qualche occasione abbiamo giocato a tre, ma credo che in generale non cambi molto giocare a tre o a quattro dietro, non fa giocare meglio o peggio. E’ questione di concetti e di principi, e noi quelli li abbiamo. Se ci saranno opportunità e occasioni riproveremo anche questa situazione…
Da 14 novembre al 3 Gennaio non si giocherà per lasciare spazio ai Mondiali. Voi cosa farete? Come vi preparerete per la ripresa?
E’ un campionato anomalo per via delle date, non si è mai giocato così tanto ad agosto, settembre e ottobre. Ora stiamo pensando a cosa faremo in questo periodo e poi anche a come gestire la sosta lunga, soprattutto per chi non andarà ai mondiali: abbiamo già un programma per chi rimarrà a Milano, ma le incognite maggiori riguarderanno i nostri giocatori che andranno in Qatar. In quel caso biosognerà fare dei programmi individuali, in base a quando torneranno e a come torneranno. Bisognerà capire quando farli riposare e quando farli giocare. Questa sarà la situazione più delicata e importante da gestire.
Parliamo un po’ della squadra, come si stanno inserendo i nuovi e che risposte ha avuto da chi c’era anche negli anni scorsi?
I nuovi si stanno inserendo molto bene, sono tutti ragazzi di talento, giovani e con grande potenziale. Certo, entrano in un gruppo e in un organico molto competitivo anche a livello numerico, ma hanno le qualità per essere importanti per noi. Sono molto soddisfatto anche dei vecchi, ho detto a tutti che li ho trovati meglio dell’anno scorso, più forti, più convinti, più attenti e più professionali. Quando alleni un gruppo così e puoi solo puntare al massimo!
E’ vero che motiva i suoi giocatori appendendo frasi in spogliatoio, spesso anche provocazioni aperte, frasi di ex compagni, o valutazioni negative… Ci racconta un po’ questo aspetto motivazionale?
Credo che il compito di un allenatore sia quello di stimolare e motivare i giocatori usando i mezzi più adatti. Conosco bene il gruppo e le sensazioni dei miei ragazzi, conosco le partite e le situazioni che andiamo ad affrontare e quindi cerco di intuire il loro umore e spirito per cercare di portarli al massimo della concentrazione.
Utilizza un mental coach? Quanto è utile allenare il cervello oltre che il fisico?
E’ importantissimo allenare anche la mente: qualche anno fa mi sono allenato con un mental coach ed è stata un’esperienza che mi è servita tanto e mi ha dato tante nozioni in più che prima non avevo. Credo che molti giocatori utilizzino anche questo strumento. In generale tutto quello che serve per rendere al massimo e sfruttare il potenziale va utilizzato, perchè abbiamo davanti una carriera relativamente breve e dobbiamo sfruttarla nel miglior modo possibile.
Quanto è importante il gruppo?
Il nostro sport è di collettivo, bisogna coinvolgere tutti e fare in modo che tutti diano tutto quello che hanno per il bene della squadra, anche togliendosi qualcosa a livello individuale. Il gruppo è fondamentale, va messo al centro, deve venire prima di tutto.
Vale anche per la dirigenza? Che rapporto ha con Maldini e Massara?
La fortuna di un allenatore è trovare dirigenti competenti che ti sostengono e con cui puoi avere un confronto. Maldini e Massara sono una coppia perfetta e mi sto trovando benissimo con loro. Il fatto di lavorare insieme da tre anni ci ha permesso di conoscerci e di rapportarci meglio. La loro presenza è molto importante sia per me che per la squadra.
A Verona che partita si aspetta? La storia dice che il Milan spesso al Bentegodi soffre…
La trasferta di Verona è sempre difficile da preparare perchè ogni volta affrontiamo una squadra molto fisica, intensa e difficile da superare che davanti al suo pubblico si esalta. Abbiamo le nostre carte da giocare e tanta qualità da mettere in campo, dovremo preparare molto bene ogni dettaglio perchè conosciamo le difficoltà incontreremo.
Viene subito in mente Verona-Milan dell’anno scorso: l’Inter venerdì sera va sotto di due gol poi ne segna 4 all’Empoli. Tutti parlano di “fatal Verona” e invece, dopo essere andati sotto anche voi, alla fine vincete 3-1…
Nell’ultimo periodo del campionato scorso ci è capitato tante volte di giocare dopo l’Inter e quindi sapevamo di avere un solo risultato a disposizione per poter pensare di vincere lo scudetto. Credo che soprattutto in quei momenti la squadra abbia meritato di vincere, dimostrando di essere forte dal punto di vista mentale. Chiaro che andare sotto a Verona ci ha complicato parecchio le cose, ma i ragazzi hanno sempre creduto nelle loro qualità e nel nostro modo di stare in campo. Abbiamo avuto la capacità, la voglia, la caparbietà e la determinazione per rimontare una situazione difficilissima dal punto di vista psicologico e non solo.
Hai fatto arrabbiare anche Bob Sinclair, pare non ne possa più di sentire “Pioli on fire”…
Mi dispiace!! (risata) Ci sta, posso capirlo! E’ una cosa un po’ strana ed emozionante che non può che far piacere, anche perchè è nata spontaneamente dai nostri tifosi quando ancora non avevamo vinto, quindi è ancora più bello ed emozionante.
Parliamo di mercato di riparazione, ma solo per il Fantacalcio. Giochiamo: chi consiglierebbe dei suoi a un fantallenatore? E chi vorrebbe invece nella sua squadra tra i calciatori delle altre squadre di Serie A TIM?
Difficile dare questi consigli! n realtà non conosco molto le regole, ma mi tengo stretti tutti i miei, li conosco bene e non li cambierei con nessun’altro!
Fonte: LegaSerieA
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