Calcio

Poker della Lazio all’Olimpico contro lo Spezia. 4-0

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Vince con merito la Lazio una partita mai in discussione. 17 punti e secondo posto in classifica, in attesa dell’Atalanta. Terza vittoria consecutiva per gli uomini di Sarri in campionato, la prima volta da quando l’allenatore toscano siede sulla panchina biancoceleste. Lo Spezia perde ancora contro una “grande” del campionato (sconfitte con Inter, Juve e Napoli prima dei biancocelesti in stagione) e deve cospargersi il capo di cenere. Troppo poco quanto mostrato all’Olimpico per impensierire una corazzata come quella laziale, che fa della solidità e dell’organizzazione difensiva uno dei pilastri della gestione Sarri. Atteggiamento remissivo degli uomini di Gotti che non entrano mai in partita e si affacciano da Provedel solo con episodi singoli o frutto di errori dei padroni di casa.

Squalificato il tecnico toscano che va in tribuna. A seguire la squadra dalla panchina Martusciello.

Per la Lazio torna a disposizione Lazzari, schierato terzino a destra. Lo Spezia col 5-3-2 pressa alto con i 3 centrali di centrocampo a uomo sui mediani della Lazio: Ellertsson, Bourabia e Bastoni seguono come ombre Cataldi, Milinkovic e Luis Alberto.

La Lazio prova ad eludere la pressione ospite con fraseggio veloce e gioco a due tocchi. Nei primi venti minuti in due occasioni la soluzione risulta vincente. Prima Felipe Anderson dopo quaranta secondi da destra si accentra. Palla a Luis Alberto che lancia Immobile atterrato da Ampadu in area. Lo stesso centravanti si presenta dal dischetto ma manda alto. La seconda occasione è quella buona. Zaccagni a centrocampo supera Holm e si invola verso l’area avversaria. Triangolo con Felipe Anderson che serve un assist al bacio. E’ 1-0 al 12’.

Tra le due occasioni lampo dello Spezia con Kiwior che viene servito in area e prova la conclusione (7’). Palla in angolo.

AL 24’ raddoppio dei biancocelesti: da un’azione offensiva dei padroni di casa lo Spezia non riesce a liberare e Romagnoli si ritrova la palla a mezza altezza al limite dell’area. Buona coordinazione e tiro imparabile per Dragowski.

La Lazio dà l’impressione di poter far male ogni volta che supera il centrocampo. La formazione di Sarri porta molti uomini in avanti anche in fase di non possesso per limitare le possibilità di gioco degli ospiti. Lo Spezia non riesce a pressare restando compatta con le varie linee, e permette alla Lazio di venire fuori con il palleggio trovando poi ampi spazi di manovra. I biancocelesti invece difendono con ordine e sembrano in controllo della gara.

AL 36’ si affaccia lo Spezia con Bastoni che ci prova da fuori. A lato. AL 38’ Caldara di testa su calcio d’angolo ma la palla finisce sopra la traversa.

La partita è nelle mani della Lazio. Quando i biancocelesti giocano con ritmo e velocità la differenza con l’avversario è evidente e netta. Di rado, però, soprattutto negli ultimi quindici minuti della prima frazione, la squadra di Sarri rallenta o commette degli errori di disattenzione, concedendo allo Spezia, in evidente difficoltà e sotto di due goal, la possibilità di rientrare in partita.

Ritmi più lenti e compassati nella ripresa. La Lazio fa girare la palla con triangoli e scambi di prima, per poi cercare in verticale i suoi attaccanti. Ospiti in difficoltà nel far gioco per la buona organizzazione difensiva dei padroni di casa, si affidano anche a lanci lunghi per le punte Nzola e Gyasi.

Al 61’ la Lazio fa il terzo goal. Imbucata di Luis Alberto in profondità per Immobile. Assist per Zaccagni che vede Milinkovic da solo in mezzo all’area. Piattone e Dragowski battuto ancora. Gotti prova a cambiare la situazione con tre cambi, inserendo a centrocampo Agudelo e Ekdal per Ellertson e Bourabia, ma senza risultato. Le occasioni dello Spezia, come la respinta di Provedel su Gyasi al 71’, derivano da disattenzioni dei padroni di casa più che dalla costruzione di azioni pericolose da parte degli ospiti. Solo Holm al 76’ con un’azione personale impensierisce Provedel da lontano, con palla che termina di poco a lato. La partita si avvia verso il finale quando Hysaj serve Milinkovic che freddissimo supera l’estremo difensore ospite con uno “scavetto” di rara fattura. Poker della Lazio e testa alla trasferta di Europa League di giovedì contro lo Sturm Graz in Austria. Le coppie Zaccagni-Felipe Anderson in avanti, e Luis Alberto-Milinkovic mezze ali, hanno dominato la partita. Spezia da rivedere soprattutto nell’atteggiamento e nella testa. Servono maggiore grinta e coordinamento tra i reparti, sopratutto in fase di non possesso.

 

Tabellino:

LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Romagnoli, Patric, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. All.: Sarri. A disp.: Adamonis, Maximiano, Antonio, Basic, Bertini, Cancellieri, Gila, Hysaj, Kamenovic, Pedro, Radu, Romero, Vecino.

SPEZIA (3-5-2): Dragowski; Caldara, Kiwior, Nikolaou; Holm, Bourabia, Ampadu, Ellertsson, Bastoni; Gyasi, Nzola. All.: Gotti. A disp.: Zoet, Zovko, Agudelo, Amian, Beck, Ferrer, Maldini, Nguiamba, Sanca, Sher, Strelec, Verde.

ARBITRO: Sacchi

MARCATORI: 12’ Zaccagni (L); 24’ Romagnoli (L); 61’-91’ Milinkovic-Savic (L);




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