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Gruppo A, Olanda, De Jong: “In Qatar per vincere”

L’ex Ajax ricorda Sudafrica 2010 ed elogia i tifosi Orange

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Gruppo A, Olanda, De Jong: “In Qatar per vincere”

L’ex Ajax ricorda Sudafrica 2010 ed elogia i tifosi Orange

 

Frenkie de Jong parla dell’emozione di giocare la sua prima Coppa del Mondo FIFA, della qualità di Virgil van Dijk e Memphis Depay e della determinazione dei Paesi Bassi di mettere finalmente le mani sul trofeo.

  • Frenkie de Jong è entusiasta per il suo primo Mondiale

  • Il regista olandese esalta Virgil van Dijk e Memphis Depay

  • L’ex Ajax ricorda Sudafrica 2010 ed elogia i tifosi Orange

È stato come riprendersi da una sbornia: il calcio olandese stava ancora barcollando per il fallimento della mancata partecipazione alla FIFA World Cup Russia 2018 quando, nella prima uscita dopo quel torneo, ha assistito a un debutto importante.

Nel secondo tempo di un’amichevole contro il Perù, Ronald Koeman ha deciso che per Frankie de Jong fosse arrivato il momento. Il mister sembrava particolarmente ansioso nel suo discorso di incoraggiamento al giovane esordiente, perché – come ha candidamente ammesso nel post-partita – ci teneva particolarmente “a onorare Wesley [Sneijder] con una vittoria”. Il ragazzino, freddo come il ghiaccio, aveva invece l’atteggiamento di chi è pronto per giocare una partitella con amici al parchetto sotto casa, piuttosto che essere in procinto di fare il suo debutto in nazionale nella gara di addio di una leggenda del calcio olandese e mondiale.

E infatti De Jong ha offerto una prestazione perfetta, sia dal punto di vista difensivo che offensivo, agendo come una piovra a centrocampo, regalando scivolate, intercetti e recuperi da urlo. L’Olanda vinse 2-1 quella gara e, anche se toccò a Memphis Depay segnare i due gol decisivi, fu proprio De Jong a rubare la scena. Koeman definì “eccezionale” la sua prestazione, tanto che Frankie è stato immediatamente paragonato a miti assoluti come Franz Beckenbauer e Xavi. I tifosi Orange, dal canto loro, lo hanno accostato addirittura agli interpreti del “Calcio Totale” degli Anni ’70.

E Sneijder non mancò di complimentarsi: “Lo ringrazio infinitamente per aver reso questo giorno perfetto. Fa ancora male non essere riusciti a qualificarsi per il Mondiale, ma sono sicuro che, con talenti come lui, la nostra nazionale si qualificherà alla prossima Coppa del Mondo e ne sarà certamente protagonista”. E Qatar 2022 è l’occasione perfetta per De Jong, perché potrà dimostrare che la fiducia di Sneijder era ben riposta. FIFA+ ha raggiunto il venticinquenne centrocampista del Barcellona per una lunga chiacchierata in vista dell’inizio del Mondiale: si parte dagli avversari della fase a gironi (Senegal, Ecuador e Qatar), si passa alla qualità di campioni come Virgil van Dijk e Memphis Depay, per arrivare alla passione dei tifosi olandesi. Senza dimenticare, ovviamente, il grande obiettivo…

FIFA+: Frankie, l’ultimo Europeo è stato il tuo primo importante torneo a livello internazionale, un’esperienza utile per affrontare al meglio la prossima Coppa del Mondo?

Frenkie de Jong: Sono convinto che questo mio primo Mondiale sarà una splendida avventura: lo aspetto con grande trepidazione e mi auguro che possa andare alla grande. Giocare questa competizione è sempre stato il mio sogno fin da bambino e, di fatto, lo è ancora oggi. Credo che disputare un torneo di questo livello, sia il più grande obiettivo per ogni calciatore.

Il vostro percorso di qualificazione è cominciato con una sconfitta per 4-2 in Turchia, ma successivamente avete risposto con nove risultati utili di fila, inclusa la vittoria per 6-1 nella partita di ritorno contro i turchi, senza dimenticare i 33 gol messi a segno: una cavalcata convincente…

Eravamo in un girone veramente tosto, con Norvegia e Turchia, tutte squadre di livello elevato e con le qualità giuste per partecipare al Mondiale. Abbiamo cominciato male, ma poi ci siamo ripresi alla grande e abbiamo meritato il primo posto e la qualificazione. La gara in casa contro la Turchia è stata un passaggio fondamentale: dovevamo vincere e lo abbiamo fatto con grande personalità. Nella gara d’andata non abbiamo giocato al nostro livello e poi siamo stati costretti a “inseguire”. Nella gara di ritorno, però, abbiamo sistemato le cose: siamo partiti benissimo e abbiamo segnato sei reti. Tuttavia, non ci accontentiamo: sappiamo di poter ancora crescere e migliorare.

Un tecnico vincente ed esperto come Louis van Gaal è sicuramente un valore aggiunto

Ha grandissima esperienza, ad altissimi livelli: questo, ovviamente, è un vantaggio, perché ha già vissuto molte delle situazioni che andremo ad affrontare. Conosce la pressione, l’atmosfera che troveremo e ha le idee molto chiare sui nostri avversari e sulle partite che ci aspettano.

Sul campo sembra che tu e Davy Klaassen parliate la stessa lingua e siate in perfetta sintonia: l’Olanda ha perso solo una delle diciassette partite nelle quali eravate in campo contemporaneamente e, nelle restanti gare, la squadra ha realizzato molti gol. Pensi che la vostra intesa possa essere una chiave?

No, credo che la cooperazione di tutti i componenti della squadra sia estremamente importante. In una squadra, ognuno ha il suo compito e deve sapere di poter contare sui propri compagni. Non è una questione di sintonia tra singoli, ma di costruire un gruppo solido che remi tutto dalla stessa parte. Se ci riesci, allora è probabile che si possano raggiungere traguardi ambiziosi. Ad ogni modo, l’intesa tra me e Davy c’è ed è evidente, lui è stato fondamentale per noi durante le qualificazioni e ha segnato gol davvero pesanti.

Deve essere rassicurante sapere di poter contare su una colonna come Virgil van Dijk in difesa

Ovviamente è un giocatore estremamente importante per noi. Parliamo di un difensore di grandissima qualità e classe, ma in più è anche un leader: tiene la squadra unita e la guida sul campo. Allenarsi con grandi giocatori è molto formativo e Virgil è sicuramente uno dei migliori al mondo. Inoltre, è anche una gran bella persona, sono davvero felice che lui faccia parte di questo gruppo.

L’Olanda è chiaramente la favorita nel Gruppo A: vi aspettate di qualificarvi facilmente come da pronostico?

Il nostro gruppo (Olanda, Qatar, Ecuador e Senegal – nda) non è affatto da sottovalutare: ho visto grande entusiasmo al momento del sorteggio, ma penso che, come sempre, ci sarà da lottare per qualificarsi. Dobbiamo essere al massimo della nostra condizione per guadagnarci la fase a eliminazione diretta. Io sono fiducioso, ovviamente, ma tutte le nostre avversarie hanno qualità importanti.

Il tuo compagno di squadra al Barcellona Memphis Depay ha realizzato 12 gol nelle qualificazioni: questo aumenta la fiducia?

Memphis fa la differenza con i suoi gol, i suoi assist e la sua creatività. È un giocatore chiave per noi, una delle colonne del nostro gruppo.

I tifosi olandesi, vestiti di arancione, sono sempre uno spettacolo nello spettacolo nelle grandi competizioni

I nostri tifosi sono eccezionali: il loro approccio ai grandi tornei, la loro partecipazione e la bellissima immagine che portano a questi tornei, ci rendono sempre molto orgogliosi. Ogni volta mi fanno venire la pelle d’oca. Percepiamo la loro passione, sentiamo il loro supporto e sarà certamente lo stesso anche ai Mondiali in Qatar. Siamo molto fortunati ad avere tifosi così caldi.

Avevi 10 anni quando l’Olanda raggiunse la finale a Sudafrica 2010: che ricordi hai di quel torneo e come ti farebbe sentire far parte della prima squadra a vincere la Coppa del Mondo per il tuo Paese?

Ricordo perfettamente quel Mondiale: l’ho seguito in TV con grande partecipazione. Ogni volta che vincevano, era una grande emozione. Al di là della delusione della finale, penso che il torneo nel complesso sia stato indimenticabile per la nostra nazionale e per il nostro Paese. Vincere la prima Coppa del Mondo sarebbe ovviamente un sogno per tutta l’Olanda. E noi faremo di tutto per raggiungere l’obiettivo.

 

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