Serie A
Amarcord, 1968/69: il secondo trionfo dei gigliati
11 maggio 1969. A Torino è in programma Juventus-Fiorentina…
Amarcord, 1968/69: il secondo trionfo dei gigliati
11 maggio 1969. A Torino è in programma Juventus-Fiorentina…
«Signori, ho capito una cosa: se con questa squadra noi non vinciamo lo scudetto, mi faccio frate. Frate trappista, sapete, i frati che fanno più penitenze degli altri»
Bruno “Petisso” Pesaola
11 maggio 1969. A Torino è in programma Juventus-Fiorentina, penultima giornata. I Viola sono in testa alla classifica dopo un campionato tiratissimo e vanno a caccia dell`affondo finale per coronare il sogno di vincere il secondo scudetto della loro storia.
Dopo la vittoria dell`Italia al campionato d`Europa 1968, la Serie A riparte con due novità regolamentari: il tredicesimo uomo in panchina, riserva di movimento, e l`abolizione degli spareggi in zona retrocessione. La squadra da battere è il Milan di Nereo Rocco e Gianni Rivera, mentre l`Inter cambia tutto: il presidente Angelo Moratti passa la mano a Ivanoe Fraizzoli e l`allenatore Helenio Herrera firma con la Roma. La Juventus terza l`anno precedente acquista Anastasi e Haller, mentre il Napoli, vicecampione d`Italia si affida a Chiappella in panchina che sostituisce Bruno Pesaola messo sotto contratto dalla Fiorentina, desiderosa di migliorare il quarto posto dell`ultimo campionato.
I campioni uscenti del Milan partono forte ma devono subito guardarsi le spalle dal Cagliari, spinto in vetta dai gol di Gigi Riva: i sardi, oltre che con i rossoneri, devono fare i conti con la Fiorentina che cresce partita dopo partita e chiude a un punto dai rossoblu campioni d`inverno il girone di andata. Per il sorpasso bisogna aspettare l`inizio di marzo quando i viola pareggiano in casa col Vicenza e il Cagliari perde in casa contro la Juventus. Gigi Riva e compagni calano leggermente e si fanno superare dal Milan, che alla vigilia della penultima giornata deve recuperare due punti ai viola.
Al Comunale di Torino si gioca il primo match point scudetto davanti a diecimila tifosi provenienti da Firenze. Sugli spalti migliaia di bandiere viola e bianconere si mescolano e si confondono, ma per una volta la Juventus deve accontentarsi di recitare un ruolo da comprimaria, visti i sette punti di ritardo dalla capolista.
Concetto Lobello fischia il calcio d`inizio e dopo 5 minuti Anastasi spara alto. La replica viola è affidata a Chiarugi ma anche la sua mira è da rivedere. La Fiorentina sente un po` il peso della partita mentre i bianconeri, che non hanno molto da perdere giocano tranquilli e vanno ancora vicino al vantaggio con Menichelli, ispirato due volte da Del Sol e fermato dagli ottimi interventi del portiere viola Superchi.
Nel secondo tempo, però, le cose cambiano e la Fiorentina passa al terzo minuto: punizione di Amarlido, Anzolin non trattiene e Chiarugi ne approfitta segnando l`1-0. Venti minuti dopo è ancora Chiarugi a salire in cattedra con lo splendido assist per Maraschi che segna la rete che spegne la Juventus e consegna lo scudetto ai viola, visto che il Milan pareggia a Napoli.
Al Comunale di Torino i giocatori e tifosi viola festeggiano, mentre a Firenze esplode una gioia incontenibile.
L’ultima gara casalinga contro il Varese sarà solo il pretesto per una festa infinita, allo stadio e in città nel segno degli eroi viola: Pesaola, Superchi, Rogora, Mancin, Esposito, Ferrante, Brizi, Chiarugi, Merlo, Maraschi, De Sisti, Amarildo, Bandoni, Cencetti, Danova, Mariani, Pirovano, Rizzo e Stanzial.
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