Serie A
La legge di Lautaro abbatte anche il Milan: il derby di Milano è nerazzurro
Il derby di Milano che si gioca il 5 febbraio è diventata un’abitudine, quasi. Lo scorso anno la sfida tra Milan e Inter è stata fondamentale per la lotta Scudetto con la vittoria dei rossoneri, quest’anno è la squadra di Simone Inzaghi ad avere la meglio sui rossoneri per 1-0 grazie alla rete di Lautaro Martinez. Cosa significherà sull’economia del campionato? Solo il tempo potrà dirlo, intanto l’Inter torna a +3 sulla Roma ed a 13 punti di distanza dal Napoli capolista. Per il Milan è la terza sconfitta consecutiva in campionato, ma ciò che preoccupa per l’ennesima partita è il modo in cui i ragazzi di Stefano Pioli sono arrivati alla sconfitta.
Gli schieramenti
Nell’Inter Simone Inzaghi ritrova Skriniar in difesa nonostante le polemiche sul suo addio in estate. Senza la fascia da capitano al braccio, ma la sua presenza in campo è un chiaro segnale per tutto l’ambiente nerazzurro. Brozovic ancora non torna nei titolari, si accomoda in panchina così come Lukaku che lascia il posto a Dzeko al fianco di Lautaro.
Per il Milan è una partita da dentro o fuori, lo sa anche Stefano Pioli che prova a scuotere i Campioni d’Italia cambiando modulo: 3-5-2 con la coraggiosa scelta di tenere Leao fuori, con Giroud e Origi in attacco. In mediana Tonali, Messias e Krunic al posto dell’infortunato Bennacer mentre sulle fasce Calabria e Theo Hernandez.
La partita
Nella testa dei giocatori del Milan gli strascichi della Supercoppa di Riad ci sono eccome, i Campioni d’Italia sono irriconoscibili. Il primo tempo dei rossoneri è sinonimo di un disastro che tutti stanno vivendo: in 10 dietro la linea del pallone, senza avere uomini e forze per saper ripartire e far male ai cugini. E non è di un caso se nei primi 10′ arrivano 4 conclusioni dell’Inter verso la porta di Tatarusanu che, alla prima occasione, compie un autentico miracolo su una conclusione ravvicinata di Lautaro Martinez. L’argentino è un autentico uragano: è dappertutto, corre, si sbatte su ogni pallone, detta linee di passaggio, incoraggia tutti. Il Toro tornato dal Mondiale vinto dalla sua Argentina è un giocatore ancor più completo, è diventato quel leader che forse prima faceva fatica ad emergere con continuità. La sua rete al 34′ rappresenta la perfezione di una prima frazione che un giocatore possa giocare in un derby. Ed insieme a Lautaro è tutta l’Inter a dimostrare una netta supremazia sui cugini rossoneri, che si può riassumere con un dato: 74% di possesso palla con 9 conclusioni verso la porta, contro le 0 del Milan.
Secondo tempo
Pioli prova a correre ai ripari ad inizio ripresa: dentro Diaz per Messias ed al 55′ in campo anche Leao al posto di Origi. Non a caso, un minuto più tardi, il Milan riesce a creare la prima occasione con un colpo di testa di Giroud su un cross di Theo Hernandez. L’Inter gestisce il vantaggio per buona parte del secondo tempo senza mai dare la sensazione di voler e/o poter chiudere il match, ma la consapevolezza della squadra di Simone Inzaghi è quella di un gruppo che sa come poter portare a casa i tre punti anche con il minimo sforzo. Ad otto minuti dal 90′ Lukaku trova il 2-0, ma il signor Massa fischia un fallo in attacco del belga su Gabbia. Il Var, per fuorigioco, nega la doppietta a Lautaro.
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