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Rugby, 6 Nazioni: a Twickenham l’Italia deve arrendersi a un’Inghilterra padrona della mischia e della maul

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Prima trasferta del 6 Nazioni 2023 per l’ItalRugby che nel tempio di di Twickenham ha affrontato una tonica Inghilterra, guidata dagli ottimi Farrell e Lawrence, quest’ultimo meritatamente man of the match. La vittoria, con il punteggio di 31-14, è andata ai padroni di casa, più bravi nelle fasi statiche del gioco, costringendo gli azzurri a troppi errori.

Partita importante per entrambe le nazioni. L’Inghilterra, reduce della sconfitta contro la Scozia, chiamata a una prova d’orgoglio e l’Italia, chiamata invece a una conferma del gioco visto contro la Francia sette giorni fa.

Primi minuti di studio, con le due squadre che cercavano punti di incontro per sondare la consistenza delle linee difensive. Dopo qualche fase di gioco non proprio ortodossa, al 12′ arrivava la prima meta della partita. Farrell su un fallo italiano poco fuori dai 22 metri, indeciso tra il calcio da 3 punti e la touche, giocava per la rimessa laterale e proprio dal drive, arrivava la prima meta di Jack Willis, trasformata proprio da Farrell.

Al 17′ una prima tegola per l’Italrugby con l’infortunio occorso al capitano Lamaro che stoicamente decideva di rimanere in campo, seppur non in perfette condizioni.

L’Italia soffriva in mischia, concedendo troppo agli inglesi e non creando basi di appoggio su cui sviluppare il gioco offensivo. Il 15 della Rosa, pur non giocando un rugby scintillante, teneva botta in difesa mettendo grossa pressione all’attacco azzurro, che trovava discrete opzioni con i soliti ball-carrier Ruzza e Negri. Al 23′ Lamaro gettava la spugna. Troppo precarie le sue condizioni fisiche, facendo posto al subentrante Zuliani.

Al 27′ Lorenzo Cannone si beccava un giallo per un fallo su una touche. L’Italia faceva tanta fatica di fronte alla pressione inglese, che si concretizzava con un’altra meta, segnata da Chessum al 28′ e trasformata da Farrell per il 14-0 .

Gli azzurri rispetto a sette giorni fa peccavano in disciplina e subivano la fisicità degli inglesi, non riuscendo a mettere punti di appoggio importanti, come in mischia, dove concedevano troppi calci di punizione.

Al 35′ una magia di Malins, che bucava in due la difesa azzurra, serviva un pallone al bacio per van Poortvliet, che doveva solamente schiacciare in meta. La meta, annullata dal Tmo, per un ostruzione nei confronti di Zuliani proprio ad inizio azione, era solo il preludio alla terza meta inglese, segnata al 37′ da Jamie George, che finalizzava la solita perfetta maul inglese, questa volta non trasformata da Farrell (19-0).

Al ritorno in campo si vedeva finalmente un’Italia diversa, più propositiva e feroce nei punti di incontro. Dopo 3 minuti il solito blitz di Capuozzo portava l’Italia praticamente sui 5 metri, e lì a conclusione di un’azione da oltre 15 fasi, andava in meta quasi al centro dei pali con il rientrante Riccioni. L’Italia andava quindi in meta praticamente sulla prima azione offensiva del secondo tempo riducendo lo svantaggio a 19-7.

Al 50′ arrivava il punto di bonus con la quarta media segnata dall’Inghilterra. Da rimessa laterale sui 5 metri, l’Italia andava in sofferenza sul drive, come spesso accaduto durante il primo tempo, e si vedeva fischiata una media tecnica contro, con annesso cartellino giallo al neo entrato Simone Ferrari.

Nei 10 minuti di assenza di Ferrari l’Italia teneva botta in difesa, non concedendo marcature agli inglesi. Al 60′ una bella azione sull’asse Bruno-Capuozzo portava l’Italia a 10 metri dalla linea di meta, ben difesa però dai padroni di casa.

Al 62′ coach Crowley avvicendava i 2 mediani di mischia, inserendo Alessandro Fusco ed era proprio il numero 9 napoletano che, al termine di una bella azione di Meloncello, dopo un raggruppamento trovava il varco e andava a schiacciare in meta, trasformato poi da Allan per il 26-14.

L’Inghilterra dominava in mischia e nel gioco da Drive, costringendo l’Italia ad arretrare ed essere in sofferenza in queste fasi. Proprio da una mischia persa dall’Italia e da un drive giocato magistralmente dall’Inghilterra, un guizzo di Mitchell consentiva la meta ad Arundell, non trasformata però da Farrell, che al 72′ fissava il punteggio sul 31-14. Punteggio con il quale si sarebbe arrivati a fine gara.

Per l’Italia un passo indietro rispetto a 7 giorni fa ma la consapevolezza di aver giocato un buon secondo tempo, tra l’altro vinto per 14-12. Peccato per un primo tempo in sofferenza contro però un Inghilterra che ha vinto nettamente la gara dal punto di vista della fisicità del gioco.




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