Recensione: “Incisioni all’acquaforte” di Gregorio Febbo

Leggendo i versi che compongono la silloge “Incisioni all’acquaforte” di Gregorio Febbo veniamo trasportati, attraverso poche pennellate (o forse sarebbe meglio dire attraverso poche “incisioni”), in un’atmosfera senza tempo. Un’atmosfera in cui sognare diventa facile e al lettore non resta che ringraziare l’autore perché come egli stesso ci ricorda “un uomo è puro / solo se sogna ad occhi aperti”.

Ed ecco che anche “bere dalla luna” o “diventare fiore raccolto a gennaio”diventa possibile. Temi universali quelli che si fanno strada fra le sillabe di questa delicata raccolta poetica: l’amore, la passione, l’attesa, il ricordo, il dolore, l’incomunicabilità. Ma anche l’amore per la natura, la bellezza, il bisogno di tendere all’infinito, la ricerca di un Dio che “rimetterà a posto tutte le nostre colpe”, il senso di vuoto che ogni anima sensibile si porta dentro.

Non è un uomo che scrive ma è un’”Anima arsa”, pur se “bagnata di rugiada”, che, come fosse la personificazione di un atavico ossimoro interiore, ora incide, ora dipinge, ora canta, ora sussurra e vibra e a tratti danza a luci soffuse. E il lettore non può sottrarsi dal farlo insieme a lei in preda ad una sorta di piacevole intimo uragano. Forse tutto il rumore che i versi di Febbo ci generano in petto “è solo l’eco / d’una voce fatta di cristallo fragile / come i diamanti / tra la dinamite” ma sicuramente la sua è una voce che lascia il segno come graffiti d’autore su pergamene d’anima.

Una silloge che merita di essere assaporata lentamente, a cui abbandonarsi a cuore aperto , a “pareti” pronte a farsi incidere a fondo. Grazie infinite all’autore. Incisioni all’acquaforte https://amzn.eu/d/9xXCCMV

Alessandra Bucci è un’autrice abruzzese che ha al suo attivo nove pubblicazioni tra raccolte di poesie, racconti e romanzi. Insegna lettere nella scuola secondaria di primo grado, ha vinto numerosi premi letterari e ha fatto parte di diverse giurie di concorsi letterari disseminati nel territorio nazionale.