Europa League

Mourinho: “Domani dobbiamo segnare. Abraham sta bene mentre Dybala..”

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Josè Mourinho è tornato a parlare in conferenza stampa a poco più di 24 ore dalla sfida contro il Feyenoord. Queste le sue parole:

Nelle top 5 leghe europee la Roma ha preso più legni di tutti. Nel corso della stagione si è sentito anche sfortunato?
“Prima di tutto siamo una squadra difensiva e abbiamo 27 pali. È un po’ contraddittorio. Non voglio dire di essere stati sfortunati, dobbiamo essere più bravi. Si può parlare dei pali o del portiere avversario che ha fatto una grande parata ma serve più efficienza, bisogna metterla dentro e il palo non vale. Significa che creiamo ed è importante. Alla vigilia di una gara che inizia con Roma 0 e Feyenoord 1 dobbiamo segnare. I pali invece di creare preoccupazione mi danno il feeling contrario: siamo capaci di creare”.

Come sta Dybala? Può giocare dal primo minuto?
“Onestamente non lo so. Avete visto 15′ di riscaldamento e torello, cioè niente, poi abbiamo fatto un po’ di organizzazione tattica senza posizione e a bassissima intensità. Abbiamo deciso di dare a Paulo 24 ore in più per capire veramente se può o non può. Domani mattina faremo qualcosa di obiettivo ed intenso per capire se gioca, se va in panchina o nulla. In questo momento niente”.

Abraham?
“Sta sempre bene, è un ragazzo sempre felice e sembra sempre che stia sempre bene. Ride, scherza ed è positivo nel gruppo. Lo vedo sempre bene, poi gioca bene o male, segna o non segna, ma dal punto di vista umano sta sempre bene”.

Quanto è importante avere fiducia nelle alternative e poterle utilizzare come Bove e Llorente?
“È importante, Bove e Llorente hanno bisogno di crescere: il primo perché è giovane, cresce e in ogni partita mi sembra sempre più giocatore anche se ogni tanto può sbagliare perché fa parte della crescita; il secondo è diverso, ha esperienza di alto livello e ha avuto bisogno di imparare a giocare con noi, ed è diverso da imparare a giocare a calcio. Quando è arrivato il nostro gioco era strano per lui, in questo momento gioca già con stabilità e mi sembra perfettamente integrato. Sono giocatori in più, diciamo così, ma ci sono gli altri. Mancano 8 partite di campionato e con quella di domani 9, che possono diventare 11 o 12. Sono tante partite in poco tempo, è impossibile giocare sempre con gli stessi giocatori”.

Gimenez del Feyenoord?
“Lo rispettiamo, come rispettiamo tutta la squadra”.

Ha già risposto su Dybala, chiedo una valutazione più generale: se un allenatore ha un giocatore su cui punta e non sta benissimo, penso sia più giusto farlo partire prima perché poi se ha bisogno di un cambio, si rischia di farne due se entra dalla panchina. Domani rischia di essere una partita che termina ai rigori. Sta facendo una valutazione anche su questo? 
“Tutto questo che stai pensando non è facile. La grande questione per me è: sta bene o non sta bene. Se è un dubbio sarà sempre un dubbio. Se inizia la partita sicuramente non giocherà né 90′ né 120′, magari c’è il rischio che dopo 10 minuti ti mangi un cambio e perdi non solo il cambio ma anche il momento di fare un cambio. Se va in panchina, entra e dopo si fa male, se un giocatore entra di solito è perché di solito non hai altri momenti di fare un cambio o altri giocatori.  È una situazione difficile. Per me la decisione è: gioca o non gioca. Non abbiamo tante opzioni. In una situazione estrema non dico che sia impossibile che vada in panchina e che poi in una situazione ai limiti non possa giocare, aspettiamo fino a domani. Anche per voi, per i più bravi con più contatti, sarà difficile dire quale squadra giocherà domani perché neanche l’allenatore lo sa”.

Qual è la migliore strategia domani per vincere?
“Non so di cosa abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di segnare due gol in più del Feyenoord. Parlare del Salisburgo non ha senso, sono squadre diverse. Pazienza o non pazienza, non lo so. Quello che so è che siamo convinti dei nostri mezzi, che lo stadio vorrà giocare la partita con noi. Mi fido dei giocatori e dello stadio. Grande rispetto per il Feyenoord ma mi fido dei miei calciatori e del mio stadio”.




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