Champions League

La forza del Milan è nel suo DNA

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Ecco la ricetta vincente del Milan

“È la dura legge del gol” cantava Max Pezzali con i gloriosi 883: “Fai un gran bel gioco però/Se non hai difesa gli altri segnano/ E poi vincon/ Loro stanno chiusi ma/ Alla prima opportunità/ Salgon subito e la buttan dentro”.

Correva il 1997 quando questo brano entrava nelle vite di tutti noieppure nel 2023 è sempre attuale. Certo, quando si parla di calcio magari è più semplice fare dei paragoni ma questa colonna sonora è o non è il riassunto del doppio confronto in Champions League tra Milan e Napoli? Anzi, mettiamoci anche la partita di campionato finita 0-4 per i rossoneri.

Basta un dato per riassumere questo quarto di finale: in stagione il Napoli è andato in svantaggio a fine primo tempo solo in 3 occasioni, tutte e tre contro il Milan. I Campioni d’Italia sono entrati nella mente dei futuri vincitori del tricolore, facendo perdere loro tutte convinzioni vincenti che hanno acquisito in campionato. Un po’ come quando Voldemort entrava in connessione con Harry Potter, Pioli però ha conquistato Hogwarts cosa che non riuscì a fare l’antagonista della saga più famosa al mondo. E ci riuscito sfruttando la sua bravura tecnica nel preparare le partite e saperle leggerle nel mentre, adattando uomini ad ogni situazione possibile: il raddoppio sistematico di Krunic su Kvaratskhelia è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso nello scacchiere di Spalletti, quel dettaglio che ha messo in tilt una macchina quasi perfetta. Appunto, quasi. Perché i limiti del Napoli si sono mostrati ed accentuati alla prima difficoltà stagionale. E qui Spalletti non ha saputo trovare un piano B che potesse far male al Milan.

Certo, per Pioli è tutto più semplice avere il portiere più forte al mondo tra le proprie fila e Leao in versione Beep Beep che scappa da Willy il coyote. Il Milan ha dimostrato a tutta Europa il motivo per cui ha – ancora per poco – cucito in petto il tricolore ed è tornato ad esser grande nel nostro continente. Magari non hanno il talento delle squadre che hanno alzato trofei su trofei decenni fa, ma i rossoneri dell’era Pioli hanno un carattere, un carisma, una capacità di saper reagire alle difficoltà che davvero in pochi hanno. E tutti questi fattori hanno praticamente azzerato il divario dei 22 punti che le due squadre hanno in campionato.

Uno dei rebus più belli ed appassionati della stagione si è concluso: è durato una settimana tra polemiche, sfottò in campo e fuori, frecciatine tra giocatori. Il Napoli ha peccato di tracotanza, il Milan è restato umile pur conoscendo i propri pregi e difetti. Tra tre settimane si apre un altro capitolo ancor più entusiasmante di questa bellissima annata europea, con quel derby di Milano che sarebbe la ciliegina sulla torta.

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