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Serie A

Déjà vu all’Allianz Stadium. Settimana chiave per godere del futuro

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Dove ci siamo visti io e te? Questa è la domanda che molti tifosi rossoneri sembrano porre alla settimana in corso. “Il Déjà vu è assai differente da una sorpresa. Esso ci mostra che il tempo non passa. È il ritorno a una situazione già realmente vissuta e che, in quel momento, si ripresenta identica”. Paolo Coelho descrive perfettamente la sensazione del “già visto” nella quale, chi non si è mai imbattuto?

L’inizio settimana del Milan coincide con il fischio finale dell’arbitro romano Francesco Fourneau al termine di un match con la retrocessa Sampdoria che oltre alla tripletta di Giroud e ai cinque gol realizzati, ha lasciato pochi spunti da regalare agli annali. L’unico interessante è ascrivibile ad una situazione già vissuta esattamente due stagioni fa. Era il primo week and di maggio e la stagione 2020/21 si accingeva al rush finale. L’allora Milan di Stefano Pioli viveva un’amarissima primavera sportiva. Dopo ventuno giornate in testa alla classifica, inizia un declino che trova il suo apice a fine aprile. Per la prima volta Ibra e compagni, hanno vissuto una settimana fuori dalle prime quattro posizioni in classifica valevoli per l’accesso in Champions. Vero grande obiettivo stagionale.

La netta sconfitta per 3-0 all’Olimpico contro la Lazio e la successiva interna contro il Sassuolo, fanno sprofondare l’ambiente in una triste rassegnazione. Oggi come allora, dopo mesi di illusione, il duro colpo dell’eliminazione nell’euroderby, la sconfitta a La Spezia con conseguenze scivolamento in quinta posizione, ha alimentato il pensiero riconducibile alla stagione fallimentare.

Dove ci siamo visti io e te? Ecco il ridondante deja vu. Come nel 2021, la trasferta decisiva per la stagione all’Allianz Stadium di Torino, oltre ad essere correlata dall’identico sentimento, è preceduta dalla sfida ad una retrocessa con vittoria dall’effetto placebo. Due anni fa toccò al Benevento, sabato scorso ai blucerchiati. E se in tutto questo ci mettiamo gli inaspettati stop dei concorrenti diretti alla qualificazione (allora i pareggi non pronosticati di Napoli e Atalanta contro Cagliari e Sassuolo, oggi il pareggio della Roma contro la Salernitana e la sconfitta della Juventus ad Empoli), allora il quadro è completo.

Ancora una volta il Milan invitato al ballo di gala a casa della vecchia signora per provare a volteggiare a ritmo di Giga. Destinazione l’Europa che conta. Pur con la sponda non indifferente della discutibile giustizia sportiva, i rossoneri arrivano all’appuntamento avvantaggiati dai 10 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus per l’inchiesta plusvalenze. Adesso sono tre i punti che separano i ragazzi di Stefano Pioli dall’accesso in Champions per il terzo anno consecutivo.

Chiudere la pratica a Torino per programmare un futuro che rivendica riscatto dopo una stagione con altre aspettative. Intendiamoci. La critica per alcune scelte non rivelatesi all’altezza o per obiettivi possibili ma naufragati sul nascere, non mettono in ombra un percorso che ad oggi risulta essere assolutamente positivo. Anche in questa stagione. La critica resta tale e non ha nessuna familiarità con la sentenza. La critica, anche quella appassionata, purché sia circostanziata, è sempre atta al riconoscimento di un potenziale inespresso e futuribile.

Un Milan che raggiunge una semifinale di Champions dopo tre stagioni segnate da un secondo posto e uno scudetto, è una squadra che ha assolutamente imboccato la strada giusta. Gli oltre venti punti dalla capolista, gridano vendetta. Ma se arrivasse la qualificazione in Champions ci sarebbero i prodromi di un futuro tutto da godere.

Sono lontani i tempi delle ironie per le perdite a scadenza del 99 parigino, del turco e di Kessie. Dopo i rinnovi di Tomori, Kalulu, Theo, Tonali, Bennacer, Giroud, venerdì sarà il turno di colui che radio mercato gli ha assegnato più ma maglie future che capelli. Leao, la stella del presente e del futuro di questa squadra, firmerà il contratto che lo legherà a questi colori fino al 2028. Il match ball appena 48 ore dopo Torino. Rinnovo di Rafa e qualificazione alla prossima Champions, binomio perfetto per guardare alla prossima stagione con fiducia e sicurezza.

Stefano Pioli non vivrà più la difficoltà di attingere ad alternative non all’altezza dalla sua rosa. Questa squadra verrà rinforzata in ogni reparto con acquisti di qualità. Dai vice Maignan e Theo. Due centrocampisti di livello, un ala destra offensiva che abbia nelle corde qualità, gol e assist e finalmente un bomber da almeno 20 gol stagionali.

Non penso che tutto questo sia solo un auspicio. La strada è questa ed è ormai tracciata. Firmato RedBird, Paolo Maldini, Frederic Massara e Stefano Pioli.




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