La Roma vola a Budapest grazie alla sua “Maginot”

Mourinho ha chiesto la finale ed i suoi ragazzi lo hanno accontentato per lui, per loro ma soprattutto per la Roma. Alla BayArena finisce 0 a 0 dopo 98 minuti di sofferenza totale con i giallorossi che hanno alzato un muro a difesa del goal di Bove. La formazione di Xabi Alonso ha fatto la partita, 23 tiri in porta contro 1, 72% di possesso palla, 622 passaggi rispetto ai 252 fatti dai giallorossi. Ma Pellegrini e compagni hanno retto l’urto tedesco grazie ad una determinazione incredibile aspettando nella propria trequarti il Leverkusen. I tedeschi si rammaricano per il palo preso nel primo tempo ed a testa alta salutano l’Europa League. Adesso per la Roma c’è da recuperare per Budapest il miglior Smalling, 15 minuti in campo stasera, la classe di Dybala ed uno degli esterni visto che Spinazzola e Celik hanno abbandonato il campo a partita iniziata. Stasera festa e orgoglio, domani riposo e poi campionato con Budapest nel mirino.

La cronaca

Mourinho schiera la stessa Roma dell’andata per reggere l’urto tedesco. Dopo 1 minuto è Pellegrini a provare la soluzione personale ma il suo tiro finisce al lato. Sarà l’unico tiro in porta romanista. Poi inizia il monologo tedesco e l’opera di resilienza della Roma. L’azione più pericolosa dei padroni di casa è un destro di Diaby che s’infrange sulla traversa. Al minuto 34 Spinazzola si ferma per un problema muscolare con Zalewsky che entra al suo posto. Anche il secondo tempo è tutto di marca tedesca. Wijnaldum subentra subito per Belotti. Continua l’assedio dei tedeschi che in più occasioni sfiorano l’1-0. Al minuto 66 Demirbay dalla distanza trova un magistrale Rui Patricio che salva la Roma. Sulla ribattuta Azmoun è anticipato da Mancini che devia in angolo. Al 75′ anche Celik si ferma e si rivede in campo Smalling. Un altro quarto d’ora di fatica per le coronarie giallorosse è poi l’apoteosi è per la Roma che con il cuore vola a Budapest.