Champions League
Inter-Milan vale la gloria: Milano capitale d’Europa per una notte
Milano ancora al centro dell’Europa, per la seconda volta in 6 giorni. Inter e Milan si giocano la finale di un viaggio meraviglioso, che porta ad Istanbul. Un viaggio che nessuno si sarebbe aspettato lo scorso agosto, quando l’urna di Nyon ha assegnato Porto e Chelsea nel girone del Milan ma sopratutto Bayern Monaco e Barcellona in quello dell’Inter. Eppure siamo ancora qui, il 16 maggio, 8 mesi dopo, a scrivere delle due milanesi protagoniste in Champions League con i nerazzurri ad un passo dal compiere un miracolo. Ma in Derby tutto può succedere, a maggior ragione in Champions.
La gara d’andata ha aperto ancor di più la forbice della differenza tra le due squadre, nonostante entrambe fossero arrivate piuttosto bene all’impegno europeo. Ma per i rossoneri si è visto subito che qualcosa non andasse: già dalla vigilia, dove i volti pieni di tensione dei Campioni d’Italia facevano trapelare quella sensazione di importenza sul controllo del match che, a posteriori, avrebbero avuto. Mentre la squadra di Simone Inzaghi ha sempre fatto vedere spensieratezza, leggerezza che poi in campo sono stati quei fattori che hanno fatto la differenza. Ieri, però, anche i ragazzi di Pioli si sono visti sui campi di Milanello più rilassati, come se andassero a giocare una partita con la consapevolezza di non avere più nulla da perdere. Oggi il Milan deve aggrapparsi alle sue stelle (Leao su tutti) perché ha perso la forza del gioco dello scorso: non riesce ad avere quella cazzimma che l’hanno scorso l’ha portata al tricolore e fa una fatica tremenda a creare palle gol. Per questo Leao, Theo e compagni dovranno fare la differenza stile trasferta di Napoli, sfruttando le ripartenze dei propri velocisti anche se l’Inter di oggi sembra quasi ingiocabile.
La squadra di Simone Inzaghi, da un mese a questa parte, gioca un calcio un calcio meraviglioso, togliendosi di dosso l’etichetta di chi gioca “di rimessa” con reparti strettissimi, complementari e coadiuvanti. L’emblema dello straordinario momento dei nerazzurri è il gol di Roma di Dimarco, arrivato da una manovra di 50 passaggi consecutivi. Ed è paradossale come fino poco tempo fa Stefano Pioli, eroe di uno scudetto impossibile, era indiscutibile, mentre Inzaghi era nel limbo delle critiche. Ora, l’allenatore nerazzurro ha vinto una coppa e ne ha prese di mira altre due ed il “Pioli out” circola sui social, con l’isteria del nostro calcio che ha sempre meno equilibrio nei giudizi: ma si può contestare un tecnico che in due anni ha portato uno scudetto e una semifinale di Champions, con una rosa non proprio attrezzata per questi risultati? Pioli comunque sa che stasera si gioca tantissimo, così come Inzaghi e lo sanno Milan e Inter: da San Siro stasera passa il futuro, passa il destino.
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