Juventus tra Allegri, la sua rottura con Calvo e Superlega: i retroscena

Sono passati solo pochi giorni dal termine della stagione della Juventus, la seconda con Massimiliano Allegri tornato in panchina nei bianconeri. Fare un bilancio delle due annate dell’Allegri-bis non è tanto difficile: zeru tituli (come direbbe qualcuno), le eliminazioni in Champions cocenti ancor di più rispetto a quella in semifinale di Europa League, finale persa e semifinale di Coppa Italia ed una qualificazione in Conference League nella prossima stagione che non acconenta nessuno. In sintesi un fallimento su tutti i fronti, ma le strade del futuro di Max Allegri, ad oggi, portano ancora alla Continassa per via del suo contratto oneroso. La Juventus dovrà pagare ancora 40 milioni in due stagioni al suo allenatore livornese ed al suo staff, motivo per cui la proprietà è ancora titubante sul sollevarlo dal proprio incarico o meno. Dunque, oggi vale la regola del silenzio assenso ma la sensazione è che tutto possa cambiare da un giorno all’altro.

Allegri-Calvo, una rottura insanabile (?)

La separazione del rapporto tra Paolo Maldini ed il Milan ci insegna che in un gruppo di lavoro deve regnare la serenità comune tra tutte le parti, altrimenti è anche semplice voltare pagina. E poco importa se, per l’appunto, ti chiami Paolo Maldini e rappresenti il Milan. Nella Juventus i dissidi interni tra Francesco Calvo e Massimiliano Allegri sono nati dall’eliminazione di Coppa Italia contro l’Inter e sono andando in crescendo, fino a sbocciare definitivamente tra le serate di Siviglia ed Empoli. Sul banco d’accusa da parte del dirigente bianconero c’è lo scarso rendimento sul campo della squadra – in primis – ed alcune dichiarazioni dell’allenatore bianconero, mentre Allegri si sente “tradito” per non esser stato chiamato in causa per la scelta del futuro direttore sportivo, che sarà Cristiano Giuntoli, e soprattutto per non esser stato difeso adeguatamente dalla società nelle questioni extra-campo. Tuttosport ha svelato che dopo Udinese-Juventus: “dalla panchina un assistente è andato col cellulare da Allegri a fargli vedere l’azione del rigore per la Roma. A quel punto a Max sono saltati i nervi nel vedere il peso politico della concorrenza, esplicitando poi il concetto in modo diretto a Calvo”. Non a caso, infatti, nel post partita di Udine Allegri si è presentato ai microfoni di Sky Sport e Dazn con gli occhi lucidi visibilmente scosso e stanco, aggiungendo anche alcune frecciatine alla società. Ricucire il rapporto sarà indispensabile per provare ad avere un futuro roseo, ma il tempo stringe.

Questione Superlega

Nella giornata di ieri la Juventus ha annunciato di voler iniziare un percorso per tirarsi indietro nel progetto Superlega, per non rischiare sanzioni future dalla Uefa. Con un comunicato i bianconeri hanno informato “di aver trasmesso una comunicazione agli altri due altri club che, come Juventus, non hanno esercitato il recesso dal Progetto Super Lega (Football Club Barcelona e Real Madrid Club de Futbol) al fine di avviare un periodo di discussione tra i tre club avente ad oggetto l’eventuale uscita di Juventus dal Progetto Super Lega”. Ma qui gli sviluppi non finiscono perché l’A22, la società alle spalle del progetto Superlega, non conferma i segnali di uscita della Juventus ma che presenterà al giudice del Tribunale provinciale di Madrid e alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea “prove inconfutabili e inequivocabili” di “minacce e coercizione” dell’Uefa nei confronti del club bianconero per evocare l’abbandono del progetto. La Juventus smentisce, però nuove novità potrebbero uscire presto. E sul tema Superlega bisogna ricordare che dovrebbe arrivare anche il verdetto della Corte di Giustizia Europea, la quale dovrà deliberare sull’accusa mossa da Barcellona, Real Madrid e Juventus contro Fifa e Uefa per monopolio illegale. I bianconeri hanno preso tempo comunicando di aver avviato l’iter burocratico per uscire dalla Superlega, in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Europea che potrebbe riaprire tutto.

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