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Us Open, Arnaldi cede ad Alcaraz. Ma Matteo merita solo applausi

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Dopo gli Us Open ora il mondo intero sa veramente chi è Matteo Arnaldi. Il sanremese da lunedi prossimo sarà il nuovo numero 47 al mondo, grazie, anche, ad un Us Open in cui si è tolto grandi soddisfazioni. Già approdare agli ottavi di finale battendo Cameron Norrie (16 al mondo) è stato un ottimo risultato, poi la sconfitta a testa altissima contro Carlos Alcaraz è stata la ciliegina sulla torta. Certo, magari non si dovrebbero molto elogiare le sconfitte ma dipende da situazione a situazione: Arnaldi ha lottato come un leone per un’ora e 57 minuti contro il numero uno al mondo che strappa il pass per quarti, con il risultato di 6-3, 6-3, 6-4.

Arnaldi cede ad Alcaraz agli Us Open

Matteo Arnaldi ha saputo affrontare Carlos Alcaraz a viso aperto, con testa e gambe. Ha giocato con coraggio, ha attaccato e si è difeso con ordine, dimostrando di essere un formidabile incassatore. Nonostante la grande esperienza dello spagnolo, Matteo è rimasto lì a macinare il suo tennis senza snaturarsi pur sapendo dell’importanza del torneo e la novità totale del contesto tecnico e ambientale. Si è lasciato alle spalle tutte le difficoltà ed ha saputo resettare tutto dalla sua testa con un clic: è stato sempre focalizzato, pronto a eseguire gli schemi del suo tennis per provare a mettere in difficoltà il suo avversario. Cosa che è accaduta soprattutto nel terzo set, dove è riuscito anche a strappare la battuta.

Contro un Alcaraz così determinato, veloce e centrato nelle sue accelerazioni, c’era poco che Arnaldi potesse fare per vincere. Lo spagnolo ha una cilindrata superiore di almeno due livelli, con angoli micidiali e un’intensità pazzesca. E di certo non lo scopriamo ora. Allo stesso modo Matteo era prontissimo ad approfittare di un eventuale calo del rivale, come ha dimostrato nel terzo set, quando ha sfruttato le prime incertezze e strappato l’unico break alla prima chance. Quando Carlos ha alzato il livello, è andato in vantaggio e si è preso il match. E nel primo set Matteo ha pagato davvero caro l’unico vero errore gratuito, un diritto steccato che ha dato il via al break conquistato da Alcaraz. Contro uno così forte, non ti puoi permettere la minima sbavatura.




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