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Inzaghi: “Il Milan ha impressionato, occhio a Leao. Spero di avere Sanchez e Cuadrado”

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Inzaghi, tecnico dell’Inter, ha parlato nella consueta conferenza stampa di presentazione alla vigilia della sfida di domani sera contro il Milan. Queste le parole del tecnico dell’Inter:

Quanto è importante il derby, visto l’avvio delle due squadre?
“Il Milan ha impressionato, come noi. Sarà una gara importante, che vorremo giocare nel migliore dei modi”.

Dalla sosta buone e brutte notizie. Un Frattesi così come si tiene fuori?
“Davide è un giocatore che abbiamo voluto tutti quanti, fortemente. Si è inserito benissimo, lavora molto bene da due mesi con i suoi compagni, poi chiaramente devo fare delle scelte e sono contento di doverle fare. Lo dicevo l’anno scorso, negli ultimi mesi ho potuto scegliere come ora e siamo migliorati”.

Quanto è importante capire il vostro livello?
“Sappiamo tutti quanto conti questa partita, quello che rappresenta per noi, per la società, per i tifosi. I ragazzi si sono preparati meglio, a livello di formazione sia io che gli altri allenatori non abbiamo potuto avere la stessa preparazione delle altre partite, ma è una cosa con cui sappiamo di dover convivere. Sanchez lo vedrò solo oggi, Cuadrado spero si possa allenare al meglio ma ieri l’ho visto sereno: spero di averli entrambi a disposizione di domani, poi dovrò fare delle scelte”.

L’Inter prosegue il lavoro dello scorso anno, il Milan è rivoluzionato. Quali indicazioni le hanno dato queste prime partite di campionato?
“Guardando le squadre, parlo dell’undici iniziale, noi abbiamo cambiato due giocatori e il Milan penso tre-quattro. Non c’è tanta differenza: sono due squadre che hanno rinnovato tanto, sono partite entrambe bene e con la loro identità. Domani non è decisiva, ma sappiamo tutti quello che riveste per i nostri tifosi”.

Avete guardato solo queste tre partite del Milan o anche quelle della scorsa stagione?
“È tanto che ci si affronta, i principi sono gli stessi. Abbiamo guardato le partite di campionato, che hanno dato indicazioni per quanto riguarda il Milan”.

Quanto è rischioso sentirsi più forti?
“Se penso ai derby dello scorso anno, sono orgoglioso di averli vinti, di aver dato gioia ai nostri tifosi, di aver vinto un trofeo e giocato una finale. Però i precedenti non vanno in campo”.

Pensa di fare qualcosa di speciale per Leao?
“Sarà un osservato speciale, è un giocatore di grandissima qualità. Cercheremo di prendere contromisure, come sempre fatto”.

Avete eguagliato un record di quattro derby vinti di fila. Teme la cabala?
“Abbiamo tanto rispetto del Milan, sappiamo che tutte le squadre non hanno potuto lavorare come in settimana ordinaria: ci sono giocatori che hanno viaggiato, altri he hanno fatto 180 minuti. Dovremo essere bravi”.

Frattesi e Barella in nazionale hanno giocato insieme, si può ispirare alla Nazionale?
“Sì, ma hanno già giocato a partita in corso. Sono giocatori simili, ma che possono giocare insieme tranquillamente: sono simili, ma possono farlo e l’hanno dimostrato. Vedremo, come ho detto prima l’unico mio pensiero è scegliere per il bene dell’Inter: poi chiunque giochi lo vedremo di volta in volta”.

Cosa può significare vincere il derby?
“Sarebbe un bel messaggio. Poi per quanto riguarda griglie o pronostici, sono cose che non mi piacciono e l’ho sempre detto. Fino a tre partite fa si diceva che l’Inter è peggiorata perché ha perso giocatori importantissimi. Ora sembra che debba vincere l’Inter, anche se probabilmente lo giocherà l’Italia e non l’Inter. Non ci tiriamo indietro, sappiamo cosa significa questa maglia, ma sappiamo anche di avere avversari forti”.

Il derby, poi quattro turni “facili” sulla carta. Quanto è importante fare bene subito?
“Quello è l’auspicio e il desiderio, poi non bisogna pensare alla carta o all’avversario: sappiamo che il campionato italiano presenta insidie ogni domenica e mercoledì. Il desiderio e l’auspicio è di avere tutti i giocatori disponibili: stanno lavorando tutti bene”.

Su trenta partite di campionato, diciassette hanno avuto almeno dieci minuti di recupero. È una cosa che state studiando a livello di staff?
“Assolutamente sì, dobbiamo essere pronti a questo tipo di recuperi e ne abbiamo parlato anche durante l’ultima riunione con gli arbitri, con Rocchi. Si è parlato di questo, noi abbiamo chiesto che sia tutto più veloce, anche per gli interventi al VAR, perché avere tanto recupero condiziona. Ma sappiamo che non è così solo in Italia”.

L’anno scorso avete avuto quattro sconfitte e un pareggio prima della Champions. Siete più pronti ora?
“Guardando a quello che abbiamo fatto le dico di sì, chiaramente dobbiamo ancora iniziare il percorso: a me basterebbe avere tutta la rosa a disposizione. Sappiamo che non è semplicissimo, oggi penso di avere tutti a disposizione e poi domani dovrò fare delle scelte in base alla partita di domani. Poi penseremo a quello che verrà dopo”.

Il Milan ha cambiato modo di giocare, quanto cambia per voi?
“Hanno cambiato, prima giocavano con due mediani e ora Krunic rimane più in protezione. Però i principi mi sembrano gli stessi: è una squadra aggressiva, organizzata, ben allenata, hanno messo più fisicità e senz’altro farà bene”.

Il Milan fa un calcio più offensivo e propositivo. Questo vi può dare qualche problema in più o qualche vantaggio in più?
“Prevederlo adesso è una cosa a cui non so rispondere: so che si affrontano due squadre che stanno bene, che stanno giocando un ottimo calcio, che arrivano a questa gara con la certezza di avere fatto un ottimo precampionato e che devono organizzare una partita importante dopo un periodo in cui hanno avuto tanti giocatori fuori”.

Secondo lei questa Inter è più forte dell’anno scorso?
“È una domanda che mi hanno già fatto, lo diranno il tempo e il campo. Noi sappiamo di avere cambiato tanti giocatori, perché cambiare 12 giocatori non è mai semplice. Sappiamo che per ora sono partiti dall’inizio solo due nuovi, così come di aver perso giocatori importantissimi, perché ne avevamo bisogno. Però allo stesso tempo la società è stata bravissima a lavorare, mettendo in squadre giocatori giovani e altri più esperti che aiuteranno i primi. È normale che siamo partiti bene e stiamo lavorando bene, ma il tempo darà la risposta a questa domanda”.

Che dubbi di formazione ha?
“Sì, perché ce ne sono sempre. Quest’oggi ancora di più, ho visto Lautaro solo ieri per mezz’ora, Sanchez e Cuadrado li vedrò oggi, quindi dovrò cercare di valutare, di capire che abbiamo giocatori che hanno giocato 180 minuti, altri 45. Ho dubbi e oggi faremo la rifinitura, poi domani sceglierò per il bene dell’Inter”.

Le dà fastidio sentire che l’Inter è obbligata a vincere?
“No, ho fatto prima una battuta perché quello che leggevo tre settimane fa o che mi riferiscono e quello che mi riferiscono ora non è un problema. È giusto giocare le partite al livello massimo, sappiamo di esserci arrivati e questo mi rende difficile rispondere anche a qualche domanda di prima, se l’Inter è più forte o meno. Spero di fare 60 partite, ma lo dirà il tempo. Noi siamo all’Inter, siamo qui per vincere e per dare soddisfazioni ai nostri tifosi: lavoriamo per questo ogni giorno a cento all’ora”.

Torniamo a Frattesi-Barella: chi si dovrà sacrificare di più in fase difensiva quando li vedremo insieme?
“Ne ho parlato prima e lo ripeto. Non è un problema, anzi ad avercene… Con l’Al Nassr hanno giocato insieme e l’hanno dimostrato due giorni fa: Frattesi è rimasto a destra e Barella si è spostato a sinistra, ma entrambi hanno compiti da mezzala e sanno di dover sia difendere che offendere. Il calcio ha fasi da giocare di squadra”.

Inter-Milan è anche la sfida Inzaghi-Pioli: il tecnico rossonero è elogiato perché sa cambiare, lei è criticato perché dicono che ha sempre lo stesso modo di giocare. Qual è la forza di un allenatore?
“Fa tutto parte del nostro mestiere, del nostro lavoro. Con Pioli ci conosciamo da tempo, c’è grandissima stima reciproca: ognuno sta facendo la propria strada, poi quale sia la migliore non lo so. Io sono orgoglioso di quello che ho fatto sinora, in questi due anni fatti benissimo con i ragazzi: adesso affrontiamo una stagione che sarà piena di insidie”.




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