Rugby
Rugby World Cup 2023: Il Sudafrica è Campione del Mondo! All Blacks battuti 12-11
Gli Springboks hanno così vinto il loro secondo titolo consecutivo, portando le vittorie a 4, contro le 3 degli All Blacks
Il Sudafrica ha vinto la sua quarta Coppa del Mondo di Rugby, battendo nella finale di Parigi Sant-Denis gli All Blacks per 12 a 11. Gli Springboks hanno così vinto il loro secondo titolo consecutivo, pareggiando quanto fatto dalla Nuova Zelanda nel 2011 e nel 2015, ma superandoli in quanto a vittorie complessive: 4 contro 3.
Nella riedizione della finale del 1995 di Johannesburg, il Sudafrica si è confermato, semmai ce ne fosse stato bisogno, “animale da finale”. Gli Springboks infatti non sono stati mai battuti nell’atto conclusivo della massima manifestazione di Word rugby.
Si sapeva sarebbe stata una finale dura e combattuta e tanto è stata, con i sudafricani che fin da subito hanno eseguito quasi alla perfezione il loro piano gara. Applausi però anche alla Nuova Zelanda, che ha giocato per 55 minuti in 14 giocatori, e per poco non è riuscita anche a portarla a casa. Al 73′ infatti Jordie Barrett aveva tra i piedi il calcio di punizione del vantaggio All Blacks. L’ovale però finiva al lato dei pali smorzando di fatto i sogni di gloria.
È stata anche la finale dei cartellini, ben 4: due gialli alla Nuova Zelanda, di cui uno trasformato in rosso al capitano Sam Cane, e due gialli anche per il Sudafrica, il primo al capitano Kolisi e il secondo a Colbe, a circa cinque minuti dalla fine della partita.
Handré Pollard 4/4 dalla piazzola
A decidere la gara, come già nei turni precedenti, è stato il piede di Handré Pollard, questa volta preferito a Manie Libbok. Il mediano dei Leicester Tiger ha infatti messo tra i pali i suoi quattro calci di punizioni tirati. Dall’altra parte invece due calci piazzati di Mo’Unga e la meta di Beauden Barrett.
Pieter Steph du Toit, Man of the match
A Parigi si è vista una vera e propria battaglia, fatta di difesa asfissiante e placcaggi, tanti placcaggi quelli messi a segno dal Sudafrica. Pieter Steph du Toit, meritatamente Man of the match, ne ha messi a segno addirittura ben 28, in gara dove il Sudafrica ha praticamente rinunciato ad attaccare, aspettando le contromosse degli All Blacks. Arginandoli però con un’applicazione difensiva e una fisicità che non hanno eguali nel panorama del rugby mondiale.
L’infortunio a occorso dopo un paio di minuti di gara a Bongi Mbonambi, e che è costato il cartellino giallo a Shannon Frizell, avrebbe potuto incrinare le certezze granitiche degli Springboks, ma così non è stato. Per certi versi la Nuova Zelanda ci ha messo anche del suo, penalizzata da una touche non mi serata, ma il “peccato capitale” di far giocare praticamente tutta la gara il Sudafrica in superiorità numerica è un lusso che nessuno si può concedere, specie a questi livelli.
Il rugby dominato dalla fisicità
La vittoria della Sudafrica traccia la strada del rugby del futuro, ma indubbiamente anche del presente. Un rugby dove la componente atletica e quella fisica sono assolutamente predominante. World Rugby dovrà necessariamente tenerne conto, adeguando il regolamento a questo cambio di paradigma e soprattutto intervenendo anche sul lato arbitrale. Le altre squadre, Tier 1 o Tier 2 che siano, dovranno tener conto che più del tasso tecnico senza il dominio fisico sarà difficile competere per i massimi trofei
Nuova Zelanda – Sudafrica, gli highlights
Nuova Zelanda – Sudafrica, i tabellini
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: ìBeauden Barrett (59′)
Conversioni:
Punizioni: Richie Mo’unga (17′, 38′)
Marcatori Sudafrica
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Handré Pollard (3′, 13′, 19′, 34′)
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