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Haaland, davvero volevi rubare a casa del ladro?

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Per la felicità della BoboTv o di quel che ne rimane, Leo Messi ha vinto il suo ottavo Pallone d’Oro. Nessuna sorpresa, si sapeva già da qualche giorno, ma ancora una volta l’argentino ha vinto tra le polemiche generali di chi, senza farne mistero, riteneva Erling Haaland più meritevole del trofeo. Il norvegese nella scorsa stagione ha vinto semplicemente tutto quello che c’era da vincere, troppo poco evidentemente per poter pretendere di sfilare il Pallone d’Oro al Campione del Mondo argentino. 

Campione del Mondo come Andrés Iniesta nel 2010, il quale proprio come Haaland, si è visto “scippare” il Pallone d’Oro dalla Pulce che in quella stagione aveva segnato a raffica (comunque meno dell’attaccante del City): 47 gol in 53 partite. Gol che pur senza grandi trofei portati a casa, gli hanno permesso di finire sopra Sneijder (vincitore del triplete e finalista del Mondiale), e sopra Xavi e Iniesta (Campioni del Mondo), suoi compagni di squadra ai tempi del Barcellona. 

Compagni di squadra come Neymar, al quale nel 2015 è toccata la stessa sorte. Fresco vincitore della Champions League, con tanto di gol in finale contro la Juventus, il brasiliano tocca l’apice della sua carriera proprio in quell’anno, e sarà forse questo uno dei principali motivi che lo convincerà a trasferirsi a Parigi nel 2017: giocare lontano dall’ombra di Messi. Ci riesce per tre anni, seppur non ripetendo le annate con la ‘’MSN’’. Sarà lo stesso Messi a raggiungerlo al Paris Saint Germain nel 2021, ancora una volta con un Pallone d’Oro in mano.

Pallone d’Oro anch’esso molto discusso. Nel 2020, a causa del Covid, seppur tutte le manifestazioni siano state portate a termine, il trofeo non viene assegnato e quindi strappato dalle mani di Lewandowski che nemmeno l’anno successivo avrà la possibilità di alzarlo proprio a causa di Messi, che cita l’attaccante polacco nel suo discorso, forse anche per i “sensi di colpa” nel trovarsi lì al suo posto. 

Finito? Beh, ci sarebbe da parlare, e molto anche, del Pallone d’Oro 2019. Dove il premio sembrava destinato a tornare nelle mani di un difensore, l’ultimo era stato (e continua a essere) Paolo Cannavaro nel 2006. Virgil Van Dijk è reduce da una stagione monumentale con la maglia del Liverpool, terminata con la vittoria della Champions League. Insieme a lui c’è Alisson Becker, portiere ex Roma, che oltre ai successi con il Liverpool, in quella stagione vince anche la Copa America con il Brasile da assoluto protagonista. Niente da fare, anche in quell’occasione, fu Messi a trionfare. 

Ma quali sono i criteri con il quale viene assegnato il Pallone d’Oro? Messi viene premiato perché segna tantissimi gol a discapito di chi vince il Mondiale, poi perché vince il Mondiale a discapito di chi segna tantissimi gol, e se vincere tutto non basta, forse per vincerlo devi solo chiamarti Lionel Messi. L’ennesima assegnazione “dubbia” rischia di far perdere di credibilità al trofeo stesso. Il cambiamento radicale è avvenuto quando il premio di France Football è passato in mano alla Fifa, diventando appunto FIFA Balon d’Or. Molti dei rappresentanti delle varie nazioni dove il calcio non è proprio culturalmente radicato, per usare un eufemismo, votano “il personaggio” e non la stagione del calciatore, motivo per il quale se Micheal Jordan dovesse giocare una stagione tra i professionisti avrebbe più chance di vincerlo del Van Dijk di turno. Vero anche che ogni votante, cerca di versare acqua al proprio mulino, votando più per motivi “politici” che meritocratici. Il primo a lamentarsene fu Zlatan Ibrahimovic, circa due anni fa. Uno dei lati più divertenti ormai, è andare a curiosare nel post-cerimonia, le votazioni della giuria (composta da giornalisti, capitani e commissari tecnici delle prime cento nazionali nel ranking FIFA). Nulla di strano dunque, se in Portogallo al primo posto viene messo Bernando Silva o se in Argentina, Haaland non figura tra i primi cinque. 

A breve anche le polemiche su Haaland si placheranno, così come fu per i casi citati in precedenza, lasciando spazio all’immortalità di Messi in questo sport. Tra qualche anno tutti diranno che Messi ha vinto otto Palloni d’Oro, senza aggiungere nient’altro. D’altronde è anche meglio, ma ha senso continuare così?




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