Il paradosso dell’Irlanda: per qualificarsi ai playoff deve… perdere contro l’Olanda!

Nel calcio come nella vita, spesso si dice che “vincere aiuta a vincere”. Nulla di più giusto quando si vuole ottenere una mentalità vincente, nulla di più sbagliato se rapportiamo questa frase all’attuale condizione dell’Irlanda nel proprio girone di qualificazione ai prossimi europei. La situazione del gruppo B infatti è abbastanza paradossale e rischia di trasformarsi in tragicomica. Al primo posto troviamo la Francia, ormai certa della qualificazione con diciotto punti, mentre al secondo posto si giocano l’accesso diretto alla manifestazione Grecia e Olanda, entrambe a dodici punti. E l’Irlanda? Gli uomini di Stephen Kenny non hanno nessuna chance di qualificarsi direttamente all’Europeo attraverso il secondo posto ma possono ancora sperare nei play-off. Per ottenerli però, devo sperare che sia l’Olanda a qualificarsi come seconda e non la Grecia, dato che il criterio di selezione per i playoff non è dato dalla posizione del girone, ma dal ranking ottenuto attraverso la Nations League, nel quale l’Irlanda è ovviamente sotto l’Olanda, che ricopre la quarta posizione, ma sopra la Grecia che figura nella posizione numero trentaquattro. 

Il prossimo match tra Olanda e Irlanda avrà dunque un clima che possiamo limitarci a definire surreale. Da una parte gli olandesi in cerca dei tre punti per consolidare il secondo posto, dall’altra gli irlandesi che hanno tutto l’interesse nel favorire l’Olanda a discapito della Grecia, per sperare nei playoff. Una “falla” nel sistema che è già stata presa di mira dai media britannici durante la scorsa pausa nazionali. Va comunque detto che le possibilità della Grecia di raggiungere il secondo posto erano già di per sé basse, dato che nell’ultima partita dovrà affrontare la Francia, e una vittoria che avrebbe già del clamoroso contro Mbappé e compagni, potrebbe non bastare per superare l’Olanda che oltre al match con l’Irlanda, avendo una partita in meno, dovrà giocare contro Gibilterra, avversario tutt’altro che ostico per gli uomini di Koeman.