Calcio

Milan-Borussia Dortmund: Europa lontana

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Milan-Borussia Dortmund: il Diavolo cade tra le mura amiche

Il  Milan perde contro il Borussia Dortmund a San Siro. Si complica in maniera evidente il cammino in Europa, ma resta ancora la sfida finale. Gli infortuni perseguitano il diavolo e la panchina di Pioli comincia a scricchiolare.

I rossoneri puntavano alle notti europee

Dopo le prime tre sfide del girone, la squadra meneghina si è ritrovata con le spalle al muro. Nessuna rete all’attivo, nessuna vittoria e tante occasioni buttate. Il presentimento, era quello  che nel gergo degli scacchi, viene chiamato con la locuzione di scacco al re.

Poi come spesso gli accade, il diavolo si aggrappa alle notti importanti. Il match di ritorno contro il PSG a San Siro è stato una liberazione.  Arrivano i  primi goal, arrivano i primi tre punti ed una classifica dal colorito diverso. Loftus Cheek in stato di grazia, Leao trascina come non mai i suoi compagni, Giroud incorna la seconda rete da attaccante letale.

Il vizio di buttare via tutto

Un’altra caratteristica dei rossoneri però, è quella di sporcarsi il vestito elegante appena indossato. Lasciando così quella sensazione di aver rovinato tutto. In campionato arriva un altro passo falso, i sintomi sono quelli già visti che rispuntano fuori puntualmente, un’altra volta.

Leao si fa male al primo scatto, gli infortunati continuano a pesare e il copione è quello imparato a memoria. Dopo la sosta, contro la Fiorentina si centra il bottino pieno. Un risultato categorico per tornare a respirare con regolarità.

La sfida tra Milan e Borussia Dortmund ha tutta l’aria di essere il bivio del cammino europeo. Anche in questa notte orfana di Leao però, il solo primo bagliore di Chukwueze non basta. Gli infortuni non lasciano rifiatare in nessuna gara il Milan, questa compresa  e la qualità dei tedeschi viene fuori.

Esiste ancora una fiammella di speranza per la qualificazione e non può non crederci il diavolo.  Poi ci saranno tutti i processi del caso sul ciglio della porta, pronti a bussare con l’indice puntato. Perplessità sulla tenuta atletica e della  preparazione. Interrogativi spesso dibattuti sull’assetto utilizzato dai rossoneri. Tutte considerazioni che portano ad un solo nome, quello di Stefano Pioli.

 




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