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Niente miracolo per Sinner, Djokovic trionfa per la settima volta alle ATP Finals

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Non riesce l’ultimo miracolo di una settimana straordinaria a Jannik Sinner che si inchina a Nole Djokovic in finale degli ATP Finals con un doppio 6-3 in favore del serbo, che conquista il suo settimo trofeo del Masters della sua carriera superando anche Roger Federer. Domani Djoko inizierà la settimana numero 400 in cui sarà numero uno al mondo. E soprattutto, negli ultimi giorni il serbo ha battuto Alcaraz e Sinner che rappresentano il Futuro, come a dire: “Finché ci sono io qua, decido io le regole”.

Questa sconfitta non toglie assolutamente lo straordinario torneo fatto da Sinner, con quella consapevolezza che nei prossimi mesi ci potremo divertire ancor di più rispetto ad oggi. Forse però l’appuntamento tra Sinner e Djokovic non è rimandata alla prossima stagione, perché i due potrebbero ritrovarsi contro nella fase finale della Coppa Davis.

Il primo set

Serve Nole per primo e si vede immediatamente che è Djokovic completamente diverso rispetto a martedì sera: più concentrato, più preciso. E allo stesso tempo è anche Sinner che pare un po’ più in difficoltà rispetto alle meraviglie di questa settimana. Il quarto game, con Nole avanti 2-1, è già decisivo: si va ai vantaggi, il giudice di linea sbaglia una chiamata e concede a Djoko palla break. Nole è il cannibale che tutti conosciamo e il break glielo fa. Avanti 3-1 non concede nemmeno un minimo di speranza a Sinner di poter rientrare nel set, il dato più incredibile è che il serbo perde due solo punti al servizio in tutto il set che scivola via sul 6-3.

Secondo set

Il pubblico di Torino spera in una reazione di Sinner che invece non arriva, anzi Djokovic va avanti immediatamente anche nel secondo set portando a casa ben 14 punti consecutivi in tre game. Il serbo si prende il break nel primo game e sale sul 2-0. Jannik tenta di reagire, inizia a mettere qualche prima in più (solo il 64% nel primo set) ed è costretto ad annullare ben tre palle break al serbo per sbloccare il suo passivo nel secondo set. Il problema, però, è che al servizio Nole non concede nemmeno le briciole in risposta: dopo 14 game sono sempre 2 i punti conquistati da Sinner ed una percentuale vicina all’80% di prime messe. Nel sesto game del secondo set arriva il primo momento in cui l’altoatesino si trova avanti 0-30: una piccola speranza per riaprire il match. Sinner sbaglia prima un rovescio lungo linea, ma poi accetta ben volentieri uno sbaglio di Nole per prendersi le prime due palle break della partita che arrivano dopo un’ora e dieci minuti. Nole si salva grazie alle prime palle, annulla le due possibilità del contro break e sale sul 4-2. Il settimo game dura più di quindici minuti, Sinner ha anche 6 palle per portarsi 3-4 ma Djokovic davvero è ingiocabile, non cede di un millimetro e si concede anche due palle per prendersi anche il secondo break su Jannik. Annullate entrambe il pubblico di Torino cerca di trascinare l’italiano, che resta attaccato alla partita il più possibile. Come il turno di battuta precedente di Nole, Sinner di trova avanti 0-30. L’italiano però affossa in rete una seconda di Nole non irresistibile, poi sbaglia ancora sul 30 pari nonostante il serbo non metta prime in campo. Jannik si affida al rovescio per scardinare la difesa di Djokovic, si va ai vantaggi. Sinner avrebbe anche la possibilità di andare a palla break ma affossa incredibilmente un dritto in rete che anche ieri non avrebbe mai sbagliato. Un altro dato significativo sono i 28 errori non forzati di Sinner. L’energia scende dell’italiano sempre di più, il match si conclude con un doppio fallo di Jannik Sinner che è l’emblema della sua difficile partita. 




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