Storie del Calcio
Fc Stroitel Pripyat, il team di costruttori “ucciso” da Chernobyl
Fc Stroitel Pripyat: Il racconto di un sogno finito in frantumi
A metà degli anni ’70, mentre la centrale di Chernobyl era in fase di construzione, al nord di Kiev veniva edificata la città di Atomgrad Pripyat, che sarebbe servita come postazione principale dove poter far vivere gli ingegneri del progetto e le loro famiglie. Per avere una valvola di sfogo, un momento piacevole oppure vivere un’emozione, i cittadini di Priyat hanno deciso di fondare il team Fc Stroitel Pripyat, squadra di calcio il cui nome Stroitel deriva da “costruttori“. Il club ucraino giocava nella seconda divisione sovietica. Era molto popolare in città e i suoi tifosi erano noti per la loro passione. Una passione spezzata dalla tragedia più grande che l’uomo abbia mai vissuto.
Un club dal futuro luminoso
Lo Stroitel Pripyat, inizialmente, era stato fondato come club per partecipare ai campionati amatoriali, ma con l’intento di fornire un divertimento a tutti i dipendenti della centrale nucleare. Con il passare del tempo, però, la società ha ottenuto ottimi risultati fino ad arrivare alla soglia dei campionati nazionali. Alcune stelle del campionato europeo hanno fatto parte di questo club come Anatoly Shepel, ex giocatore del Dynamo Kyiv, diventato allenatore del club ucraino, e Stanislav Goncharenko, ex centrocampista del Spartak Mosca. Un sogno che ha coivolto tutti i cittadini, all’epoca benestanti perchè il nucleare fruttava molto, che decisero, nel 1986, di costruire il nuovo campo di casa, lo Stadio Avanhard.
Uno stadio mai vissuto
Lo Stadio Avanhard doveva essere la nuova casa dello Stroitel Pripyat, ma non ebbe il tempo di essere inaugurato. Infatti, il noto stadio, doveva esordire il 1 maggio 1986, quando il club di casa avrebbe dovuto disputare una semifinale molto importante. Ma il tragico incidente di Chernobyl ha impedito il tanto atteso evento sportivo. Tribune vuote, tornelli mai attivati ed un bosco che ormai copre un campo che non ha mai assaporato il sapore dei tacchetti, un campo che non ha mai visto il bello e il brutto dello sport, uno stadio purtroppo mai vissuto.
Niente fu come prima
Il disastro nucleare fece numerose vittime e tutti i sopravvissuti si trasferirono a Slavutych, una nuova città sorta per ospitare tutte le famiglie devastate dall’evento. A km di distanza da quell’inferno, si cercava di tornare alla normalità e l’unica ancora a cui ci si poteva aggrappare era lo sport. I cittadini della vecchia Pripyat trasformarono il nome del loro club in Fc Stroitel Slavutych per provare a tornare a sperare in qualcosa. Ma il numero di vite stroncate e l’orrore vissuto in quel periodo hanno definitivamente annientato una popolazione intera, così da demolire il sogno di tante persone.
Fc Stroitel Pripyat, la fine
Il sogno era svanito, la popolazione distrutta, le anime rubate da quell’evento lasciarono delle ferite troppo aperte per ricominciare. A testimoniarlo anche Andriy Shevchenko, ex calciatore del Milan, che ha vissuto in primo piano la vicenda. “Ho calciato per sbaglio il pallone sul tetto di un palazzo. Mi arrampicai e, oltre al mio, ce n’erano altri. Li recuperai tutti felicissimo, perché così pure se ne avessi perso uno, avrei comunque avuto quelli di riserva. Ma mentre tornavo a casa, incrociai mio padre e vedendomi con quei palloni, mi chiese di darglieli. Fece il test anche su quelli: erano altamente radioattivi. Non c’era più nulla da fare, se non portarci via”.
Nel 2018, un gruppo di ex giocatori del FC Stroitel Pripyat si sono riuniti per un’ultima partita a Pripyat. E’ stato un evento emotivo per tutti i partecipanti e ha contribuito a mantenere vivo il ricordo della squadra.
Il FC Stroitel Pripyat è una storia di tragedia e speranza. È una storia di una squadra di calcio che è stata distrutta da un disastro nucleare, ma che ha continuato a vivere nei cuori di coloro che l’hanno amata.
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