Serie A

Inter-Udinese 4-0, nerazzurri in vetta con un poker di rabbia e autorità

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L’Inter cala il poker contro l’Udinese

Un uragano colorato di nerazzurro. L’Inter tritura l’Udinese, torna in testa alla classifica e ricorda a tutti perché è la favorita numero uno per la vittoria dello scudetto. Tecnica, forza fisica e intensità. Tutto questo unito ad una qualità nel fraseggio impressionante per velocità e precisione. Il muro dell’Udinese regge trenta minuti e poi crolla, sbriciolato nel primo tempo dalle reti di Calhanoglu, Dimarco e Thuram e nel secondo tempo dal diagonale di Lautaro Martinez. I nerazzurri di Inzaghi sono un rullo compressore e i numeri parlano da soli. Trentasette gol fatti, sette subiti e due punti di vantaggio sulla seconda. Quella Juventus brutta sporca e cattiva che con Massimiliano Allegri al momento tiene aperti i giochi.

Primo tempo

Inzaghi schiera Bisseck nella difesa a tre con Lautaro e Thuram coppia d’attacco. Cioffi invece si affida alla fisicità di Lucca supportato dal tucumano Pereyra. A centrocampo invece è titolare Samardzic dopo la telenovela estiva che sembrava portarlo a vestire il nerazzurro. La squadra di Inzaghi impone il ritmo della partita, Thuram prova la girata con il destro e lancia subito un messaggio alla partita. Friulani con il 5-3-2 in fase di non possesso, con Ebosele e Zemura sulle fasce e Wallace davanti alla difesa tre.

I primi dieci minuti sono un monologo Inter fatto di passaggi di prima e pressing furioso. La squadra di Inzaghi gioca a mille all’ora e al decimo minuto solo il palo dice di no al colpo di testa di Lautaro Martinez. Bisseck e Bastoni giocano stabilmente nella metà campo friulana e al dodicesimo è d’imbarco a divorarsi l’occasione del vantaggio calciando debolente con il destro.

Dopo quindici minuti di dominio l’Udinese mette fuori la testa e per Pereyra non trova il vantaggio deviando con il destro un cross di Ebosele. L’ex Juventus si rende pericoloso anche qualche minuto dopo prima che Thuram torni a bussare dalle parti di Silvestri con un colpo di testa alto sulla traversa. I nerazzurri gestiscono a piacimento il ritmo partita, Calhanoglu prova due volte il destro dalla distanza e l’udinese fatica a tenere palla con un Lucca spaesato nella morsa dei tre centrali di Inzaghi. 

Un quarto d’ora di fuoco

Al trentesimo Lautaro Martinez taglia in area di rigore, Nehuen Perez trattiene il numero dieci nerazzurro e dopo un check Var Di Bello assegna il calcio di rigore. Calhanoglu incrocia il destro dagli undici e metri e l’inter abbatte il muro bianconero trovando il meritato gol del vantaggio. Dopo il gol l’Udinese s scioglie come neve al Sole. Calhanoglu pesca Dimarco e il ragazzo di Porta Romana incrocia con il sinistro il gol del raddoppio. I friulani barcollano e Thuram, pescato in area di rigore da Mkhytaryan mette dentro il pallone del 3-0 chiudendo di atto la partita e un primo tempo senza storia.

Secondo tempo

I secondi quarantacinque minuti sono un ennesimo manifesto della forza mentale nerazzurra. Gli uomini di Inzaghi rientrano in campo per primi come se il punteggio fosse ancora inchiodato sullo 0-0 e dopo dieci minuti Inzaghi comincia già a pensare agli impegni infrasettimanali. Fuori Thuram e Bastoni, dentro Arnautovic e Carlos Agusto. Non cambia nulla tatticamente e nemmeno il canovaccio della gara che vede l’inter in controllo e l’Udinese più attenta a non subire che ad offendere. Giro palla orizzontale e accelerazioni in verticale, l’Inter gestisce il possesso palla ma di fatto gioca con marce decisamente più basse rispetto al primo tempo.

Cioffi inserisce Lovric e Kristensen per Smardzic ed Ebosele, ma solo quando l’Inter abbassa volutamente il ritmo l’Udinese riesce ad affacciarsi nella metà campo nerazzurra. Lucca si vede annullare per fuorigioco il gol della bandiera e a venti minuti dalla fine Inzaghi toglie dal campo Calhanoglu e Dimarco per Cuadrado e Asllani. Nell’ultimo quarto d’ora di partita il vero protagonista è il tifo nerazzurro che canta e si stropiccia gli occhi quando Lautaro Martinez carica a testa bassa e incrocia dal limite il suo quattordicesimo gol in campionato. L’Inter cala il poker, scadono i quattro di recupero e S.Siro si spella le mani per gli applausi. 




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