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Serie A

Monza-Juventus 1-2, Gatti nel finale lancia la Juventus

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La Juventus vince a Monza all’ultimo respiro con una partita fisica in stile anglosassone, sotto la pioggia, mettendo sul prato dell’U-Power Stadium muscoli, cuore e polmoni. Decide una zampata di Federico Gatti sotto la traversa. Una botta in mischia al minuto novantaquattro per rispondere a Valentin Carboni, in gol tre minuti prima nell’unico tiro in porta del Monza. La vecchia signora gioca impugnando la clava e torna in testa alla classifica. Un’altra vittoria a tempo scaduto in una partita pazza. Nell’attesa dei nerazzurri di Simone Inzaghi impegnati domenica sera al Maradona contro il Napoli, la signora si gode la vetta.

PRIMO TEMPO

Allegri sceglie Vlahovic e Chiesa davanti, schiera Alex Sandro come terzo di sinistra confermando sugli esterni Cambiaso e Kostic. Palladino inserisce Machin in attacco, libero di variare sul fronte offensivo alternando la la posizione con Ciurria e Copani. Lampo accecate al settimo minuto quando Kostic pesca Cambiaso in area; l’ex Bologna vince il duello con Kyriakopulos che strattona il ventisette bianconero. Non ha dubbi Fabbri che indica il dischetto ma Vlahovic si fa ipnotizzare da Di Gregorio che è super anche sul tap in del serbo. L’urlo del pubblico di casa si spegne un minuto dopo con Rabiot che su corner pennellato da Nicloussi Caviglia spacca il pallone di testa mettendo il gol dell’uno a zero sotto la traversa. Il secondo gol in campionato del centrocampista francese accende definitivamente la gara ma il Monza fatica ad uscire. La squadra di Palladino sembra pagare l’agonismo dei bianconeri e solo Colpani para a rendersi pericoloso con un tiro deviato in calcio d’anglo. Subito dopo ci prova Chiesa con un destro a giro ma è Gatti a mancare calorosamente il raddoppio ancora sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il centrocampo di Palladino fatica a cucire gioco, Ciurria si accende solo a tratti e Machin appare troppo lezioso e poco concreto. Di Gregorio respinge una sassata di Rabiot dal limite. I brianzoli provano a farsi vivi sul finale di tempo sostenuti dalla curva Pieri con l’umidità che bagna le ossa e accompagna le squadre negli spogliatoi. 

SECONDO TEMPO

La ripresa si apre con un doppio cambio per il Monza. Palladino lascia negli spogliatoi Birindelli e Machin buttando nella mischia Colombo e Dani Mota. La Juventus però non dorme e approccia nella maniera giusta i secondi quarantacinque minuti. Chiesa scappa sulla fascia e cerca di servire Vlahovic, poi McKennie cerca la girata dal limite ma la palla finisce ampiamente a lato. La Vecchia signora comanda in avvio, Chiesa prova ancora una botta dal limite dell’area e la difesa bianconera cerca di alzare il baricentro per schiacciare la squadra di Palladino. Il primo squillo dei brianzoli arriva con Colombo, ma l’esterno del numero nove non impensierisce Szczesny che osserva il pallone sfilare su fondo. Il Monza comincia a crescere minuto dopo minuto. Colombo e Dani Mota scambiano bene il pallone, il centrocampo comincia a fraseggiare nella maniera giusta e la Juvetus prova a sgonfiare il ritmo della partita. La Juventus prova a farsi viva con una punizione di Vlahovic  e i primi quindici minuti della ripresa offrono ritmo senza particolare spettacolo. Il Monza prova a tenere il possesso palla, i bianconeri difendono orinati e Allegri porta i primi accorgimenti tattici. Fuori Niclussi Caviglia e dentro Danilo mentre Milik sostituisce Vlahovic. In fase di non possesso la Juventus si schiera a cinque dietro, con Rabiot Danilo e McKennie a comporre la cerniera di metà campo. Alla mezz’ora finisce anche la partita di Chiesa sostituito da Kean mentre Palladino richiama Colpani buttando nella mischia Carboni. Gli ultimi dieci minuti il Monza prova a passarli nella metà campo della Juventus. I bianconeri si fanno vivi con un colpo di testa di Mckennie che risponde ad una conclusione imprecisa di Dani Mota. Allegri lancia il berretto umido di pioggia quando Kean sbaglia un appoggio in contropiede ed inserisce Locatelli per Cambiaso dando più sostanza alla mediana. 

FINALE DI FUOCO

Si alza la lavagnetta con i cinque di recupero e si scatena il finimondo. Il Monza preme, Carboni mette dentro un pallone a giro sul quale non c’è deviazione e beffa Szczesny per il gol del pareggio. La panchina di Palladino impazzisce, l’U Power Stadium esplode ma i bianconeri con la forza della disperazione si buttano nell’area avversaria. Rabiot sfonda a destra, Gatti liscia il pallone una prima volta e poi lo scaglia sotto la traversa bruciando Di Gregorio. Dopo la rete in extremis dell’anno scorso contro il Siviglia, il numero quattro si conferma uomo dei gol pesanti a tempo scaduto. Carboni ci riprova sul ribaltamento di fronte e per poco non trova il jolly, mentre l’ultimo angolo del Monza si spegne sul fondo. Fischia tre volte l’arbitro e la Juventus festeggia sotto la curva. 




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