Calcio

Gennaio fa rima con illusione?

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Nel mese di gennaio spesso si ripongono tante aspettative. Sarà perché il detto “anno nuovo, vita nuova” è un inossidabile ever green. Vuoi perché è il mese del calciomercato e chiunque si sente autorizzato a sognare un arrivo che possa essere decisivo per la vittoria finale. Ma si sa, i sogni spesso si interrompono bruscamente ed è sempre più faticoso “riabituarsi” alla realtà. Vi è mai capitato di sognare qualcosa o qualcuno/a e al risveglio siete ancora emotivamente coinvolti per qualche ora?

Ecco, questo è l’effetto che il primo mese dell’anno rischia di avere sul Milan. E non sarebbe la prima volta. Lo scorso anno l’illusione fu alimentata dalla vittoria di Salerno, gli 87 minuti contro la Roma e la trattativa per Zaniolo. Tutto svanito in un amen. Condivido il mio pensiero, volutamente, giorni dopo la vittoria sui giallorossi dell’ormai ex Mourinho. Sono il primo a sostenere che questa squadra è tra le più forti di questo campionato. I nove punti dall’Inter sono da accettare ma non descrivono il reale rapporto di forze. Lo scrivevo già una settimana fa. Questo Milan, tolte quattro partite, ha una media punti elevatissima, stessa delle due squadre in fuga. Basta LEGGERE QUI i numeri che si sa, non sono confutabili.

Aimè, otre le statistiche c’è un atteggiamento che inibisce qualsiasi tipologia di sogno. Anche nelle vittorie contro Empoli e Roma, Giroud e compagni, come in tante altre partite di questa strana stagione, è sembrato che avessero spento l’interruttore all’improvviso lasciandosi trasportare passivamente dagli eventi. Sembra che si sia sopito quel fuoco vivo che ha caratterizzato questo gruppo nell’anno del secondo posto e dello scudetto.

Gennaio è qui a emettere le prime sentenze e a destarci bruscamente da sogni piacevoli. Basti pensare ai match contro Sassuolo, Cagliari in Coppa Italia ed Empoli che sembravano avessero riportato serenità e identità. E invece contro l’Atalanta la prima sberla che sgretola il primo sogno concreto. In realtà lo sciagurato “buon anno” l’aveva già dato il Presidente Scaroni nel pre partita: “Ogni tanto mi chiedo se la Coppa Italia sia necessaria”. Et voilà, squadra che non approfitta del dominio territoriale nella prima mezzora con il classico gioco orizzontale e sterile in termini di tiri in porta (unico quello di Musah). Poi il vantaggio ma dopo nove secondi il pareggio dei neroazzurri e tutto il resto lo conoscete a memoria come i tre obiettivi stagionali già svaniti.

La distanza dall’Inter sembra difficilmente colmabile ma i tifosi hanno il diritto di sognare così come non è ammissibile che qualcuno a Milanello si senta già fuori da tutto. Non sei mesi fa bensì nei primi giorni di dicembre, alla vigilia della sfida al Frosinone fu lo stesso Pioli ad ammonire il gruppo dicendo: “Se qualcuno non crede di poter raggiungere Inter e Juventus, non dovrebbe presentarsi agli allenamenti“. Eppure domenica sera, neanche il tempo di godersi la bella vittoria è lo stesso mister a dichiarare: “Toglietici dalla lotta scudetto. Noi dobbiamo fare la corsa solo su noi stessi“.

Sarà stata ironia o se vogliamo strategia ma perchè non permettere a tutto l’ambiente di cavalcare l’onda lunga dell’entusiasmo? A maggior ragione dopo un filotto di 6 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta nelle ultime 8 partite di campionato. Questa squadra di tutto ha bisogno fuorché sentirsi sollevata da responsabilità di vittoria. Sarebbe un alibi rischioso.

Gennaio, gennaio, il primo mese il più gaio, fatto solo di speranza chi ne ha tanta, vive abbastanza”. Vorremmo tutti avere la visione ottimistica di Gianni Rodari ma attendiamo Udinese e Bologna per sfatare questo tabù e continuare a sperare.

Intanto, nel dubbio, rallegriamoci. L’Europa League si gioca a febbraio.




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