Storie del Calcio

Giacomo Leopardi, il primo uomo ad unire atleta e poeta

L’elogio del poeta a Carlo Didimi

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Giacomo Leopardi, oltre ad essere uno dei più grandi poeti della letteratura italiana, era anche un appassionato di sport, in particolare del pallone col bracciale. Un gioco che all’epoca era molto popolare Italia. Leopardi era un osservatore attento di questa disciplina e ne apprezzava la bellezza, l’eleganza e l’agonismo.

Il pallone con il bracciale

Il pallone col bracciale era un gioco popolare in Italia nel XIX secolo, molto diverso dal calcio moderno, e consisteva nel lanciare una palla di pelle di manzo con un bracciale dentato di legno. Le squadre erano composte da tre giocatori ciascuna, un battitore, una spalla e un terzino. Il battitore era il giocatore più importante, perché doveva colpire la palla e mandarla oltre la linea di fondo avversaria. Il gioco si svolgeva in uno sferisterio, un campo circolare delimitato da un muro. Era praticato da persone di tutte le classi sociali, dai ceti popolari agli aristocratici. Il gioco era molto spettacolare e attirava grandi folle di spettatori.

Le gesta di un campione

Nel 1821, Leopardi assistette a una partita di pallone col bracciale nello Sferisterio di Macerata, dove si esibiva il campione Carlo Didimi. Il poeta rimase così colpito dalla bravura dell’atleta che gli dedicò una poesia, intitolata “A un vincitore nel pallone”.

La poesia è un elogio alla bellezza del gioco e alla figura del campione. Leopardi paragona Didimi a un eroe antico, capace di imprese straordinarie. La poesia è anche un’occasione per, il poeta, per riflettere sul valore dello sport, che può essere un mezzo per esprimere la propria creatività e la propria forza di volontà. Oltre ad integrare principi come il coraggio, la forza, l’abilità e la lealtà.

Leopardi e lo sport

Leopardi era un uomo del suo tempo, e come tale era affascinato dallo sport. Il pallone col bracciale era un gioco che incarnava molti dei valori che il poeta apprezzava. Tuttavia, il pallone col bracciale continua ad essere praticato in alcune regioni d’Italia, come la Romagna e le Marche. Inoltre, il gioco è stato recentemente riscoperto da alcuni appassionati, che stanno cercando di riportarlo in auge.

 

 




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