Milan, dal dramma alla gioia: Udinese battuta 3-2

In casa di un avversario dove non vince dal 1° novembre 2020, contro una squadra che lo scorso 4 novembre ha tirato un brutto scherzo al Diavolo, in uno stadio da dove il Milan è uscito sconfitto anche lo scorso anno per 3-1. I rossoneri di Pioli cercano continuità, ma devono farlo in casa di un brutto clienti, ovvero l’Udinese di Cioffi, che il tecnico milanista non ha ancora mai battuto. Pioli consegna ancora una volta le chiavi del centrocampo ad Adli, con Gabbia ancora centrale e Hernandez che torna nella sua posizione di sempre, il terzino sinistro. Nell’Udinese c’è Samardzic contro i pronostici della vigilia che lo volevano sfavorito su Pereyra anch’egli in campo, in porta confermato Okoye.

Al quarto d’ora la prima chance importante del match è per il Milan: Giroud riceve un’imbucata dalle retrovie e calcia, ma Okoye gli chiude lo specchio in corner. L’Udinese risponde un paio di minuti dopo con il destro di Lovric che finisce ampiamente largo.

Il Milan tiene il pallone del gioco, l’Udinese appena può cerca di ripartire con le accelerazioni di Pereyra e Ebosele, che tanto aveva fatto male all’andata ai rossoneri. Al 26° Adli calcia una punizione dal vertice dell’area a lunga gittata, Okoya smanaccia in corner. Sull’azione d’angolo, tutta la panchina rossonera scatta in piedi per un possibile intervento su Calabria al limite dell’area non ravvisato da Maresca.

Alla mezz’ora il Milan colpisce: azione fotocopia a quella di Empoli, con Hernandez al posto di Leao nelle vesti di assist-man e il piatto di Loftus-Cheek che buca Okoya nell’angolino. Subito dopo la rete però accade qualcosa di spiacevole: i tifosi udinesi della Nord intonano cori contro Maignan, che abbandona la porta. Il Milan da un segnale forte rientrando negli spogliatoi e per quattro minuti la partita è sospesa. Quando si riprende a giocare, con i tifosi bianconeri che accompagnano ad ogni fischio il pallone nei piedi del portiere milanista, l’Udinese pareggia: Samardzic intercetta un pallone e penetra centralmente scagliando un sinistro su cui Magnan accenna solo una timida reazione. Uno a uno. Nel recupero (6 minuti) protagonista Kamara: il numero 12 dell’Udinese prima si fa ammonire per un fallo su Pulisic, poi calcia un destro secco diretto all’incrocio che Maignan blocca.

La ripresa inizia con Thauvin al posto di Pereyra nell’Udinese, e con lo stesso canovaccio: Milan in possesso e Udinese che prova appena possibile a ripartire. La grande mole di gioco del Milan d’inizio secondo tempo, seppur al piccolo trotto, produce solo un colpo di testa insidioso di Giroud bloccato da Okoya. E nella più classica delle beffe, al 18° l’Udinese compie il sorpasso: dormita sanguinaria di Hernandez che dentro l’area si fa rubare il pallone da Thauvin, che calcia di sinistro bucando Maignan per il 2-1. Pioli toglie un opaco Reijnders per Okafor, ma dopo la rete subita il Milan addirittura si contrae lasciando iniziativa ai bianconeri. Ci vogliono rocambolesche chiusure difensive di Gabbia e Calabria e tanta imprecisione dei padroni di casa per non rischiare il terzo gol. Pioli toglie Calabria e Pulisc per dare spazio a Jovic e Florenzi. Ma i rossoneri non producono nulla se non un tiraccio inguardabile di Aldi a 12 dal novantesimo. Al minuto 82 però accade l’imprevedibile: centro basso di Hernandez, tiro di Giroud deviato che finisce sulla traversa, testa proprio di Jovic e 2-2. Adesso l’inerzia passa tutta dalla parte dei rossoneri, in campo questa sera con la terza maglia colorata che celebra l’inclusività, ma a dire il vero è una montagna che partorisce un topolino. Fino al primo dei 6 minuti di recupero: sinistro da fuori di Giroud e Okoya mette in corner. Dalla bandierina, spizzata del francese per Okafor che insacca l’incredibile 3-2. E’ il colpo di reni che tiene a galla il Milan da un nuovo passo indietro e da una nuova ondata di critiche. Pericolo scampato, e una notte serena per Pioli e la sua band.

Vince il Milan 3 a 2 contro l’Udinese.

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