Serie A
Pioli: “Orgoglioso del lavoro che stiamo facendo”
Il Milan sbanca il Castellani e mister Pioli si coccola veterani e giovani. “Traoré e co.? Umili consapevoli di essere nel mondo degli adulti”
Mister Stefano Pioli può gioire: il suo Milan ha espugnato il campo di Empoli con un grande primo tempo, per poi chiudere definitivamente i giochi nel finale col primo gol in A di Chaka Traoré.
“Partita giocata con attenzione e determinazione – queste le parole del mister rossonero -Unica nota stonata l’infortunio di Florenzi che però dice di essermi fermato in tempo. Dobbiamo pensare di aver fatto un girone d’andata migliore dell’anno scorso e di dover fare ancora meglio nel ritorno. Ci sono tanti punti a disposizione e, con questa mentalità possiamo farcela. L’Atalanta? Non ho avuto tempo di pensarci, ma ho modo di poter schierare una squadra competitiva e prenderci la semifinale di Coppa Italia”.
Il Milan si sblocca in trasferta dopo tre mesi: un risultato importante per un gruppo che Stefano Pioli non ha mai smesso di spingere e, al contempo, difendere.
“Sono orgoglioso del tipo di lavoro che stiamo facendo. I ragazzi giovani hanno molta umiltà: cosa non facile da riscontrare nei giovani di oggi. Sono disponibili, hanno entusiasmo. Bisogna farli crescere perché sono entrati nel mondo degli adulti e gli adulti li aiutano ad esserne consapevoli”.
Le parole di mister Andreazzoli
“Due Empoli diverse? Non le ho viste, francamente – ha così esordito il tecnico dell’Empoli – Giocavamo contro una squadra di alta qualità e la loro capacità di realizzare è stato quello che ha spostato l’ago della bilancia. Nell’intervallo ho detto di non pensare allo 0-2 e ho visto il giusto atteggiamento. Resta l’amaro in bocca per non averla riaperta, ma mi accontento della partecipazione che c’è stata in una gara così complessa”.
Adesso l’Empoli sarà chiamato a tutt’altro tipo di girone di ritorno. I 10 gol in 19 gare sono il maggiore campanello d’allarme per la squadra toscana: servirà il mercato?
“Dobbiamo lavorare per il futuro: per esperienza so che in un girone si possono fare tante cose, in positivo e in negativo. Serve anche il fattore C ogni tanto, soprattutto in fase finale. E bisogna anche superare le avversità: oggi con Luperto e Gyasi abbiamo avuto comunque ottime risposte, nonostante fossero fuori ruolo. Se ho chiesto una punta? Con la società ne parliamo. 10 gol sono pochi, è evidente e non ci nascondiamo. A me interessa che la squadra sia propositiva e che guardi avanti. Solo questo ci può dare risultati. Il Var? Uno schifo e non per colpa degli arbitri, che ne sono danneggiati. C’è bisogno di un metodo uniforme: c’è un dubbio? Vallo a rivedere e basta”.
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