Serie B
Serie B: la cronaca della giornata
Il classico appuntamento con il campionato cadetto
L’anticipo della 22^ giornata di serie B propone, al Ceravolo, un succoso Catanzaro-Palermo (1-1), entrambe in zona play-off. L’occasione è ghiotta per cercare di allungare in classifica. Ne viene fuori una gara giocata a viso aperto, senza infingimenti tattici, con il Catanzaro che si lascia preferire nel primo tempo, chiuso in vantaggio di un gol, ed una ripresa più equilibrata. Il gol del pari palermitano arriva con il solito Segre, le cui incursioni sotto porta cominciano a lasciare segni profondi. Ottima la prova del nuovo arrivato Ranocchia, dall’evidente tecnica superiore rispetto a molti altri, sia compagni che avversari. Il Catanzaro sciorina il solito gradevole gioco, fatto di palleggi, verticalizzazioni improvvise, imbucate e cross dalle fasce. Il difetto è nelle conclusioni. Il Palermo è “vorrei ma non posso”, la sua voglia di vincere resta sulla carta e si ferma su un palo. Di certo, però, al Ceravolo non ci si è annoiati.
Fra le cinque partite “post prandium”, spicca il derby della Via Emilia tra Modena e Parma, dove la capolista fa registrare un tonfo tanto inatteso quanto eclatante. Il risultato (3-0) non lascia margine a dubbi, tanto è netto ed indiscusso. La squadra di Pecchia non è in giornata, tanto è abulica e sconclusionata. Il Modena ci mette cuore, grinta e sprazzi di ottimo calcio. Come sempre, non si inventa nulla: se si corre più degli avversari, si hanno idee ed organizzazione di gioco, alla fine non si può non essere premiati.
La Cremonese, sparagnina ed utilitaristica, vince di “corto muso” (1-0) il derby con il Brescia ed aggancia la seconda piazza della graduatoria. A Stroppa interessa poco il gioco scintillante e fatto di bolllicine. Importante, come sempre, è il risultato. Maran, invece, registra una battuta d’arresto che lo pone, al momento, fuori dalla zona play-off.
Scivolone interno del Como contro l’Ascoli (0-2) e lombardi che scalano al 4^ posto, abbandonando la “comfort zone” della promozione diretta. Castori è un maestro ad incartare le partite agli avversari, ancor più se questi sono in inferiorità numerica. Il “vecchio” saggio della panchina, prima aspetta, controlla e poi, in chiusura di partita, assesta un micidiale uno-due che tramortisce i comaschi.
Al Penzo, dove il Venezia affronta la Ternana, la fa da padrone un nebbione fitto ed insistente. Vincono i lagunari (1-0) e riagganciano il secondo posto, sia pure in condominio della Cremonese. La scarsissima visibilità rende superfluo ogni commento su gioco ed espressioni tattiche. Qualcuno neppure si era accorto del gol segnato da Busio che ha deciso la gara. Rifiata Vanoli dopo lo “smacco” di Cosenza, si rammarica Breda che, dopo il successo netto sul Cittadella della settimana precedente, accarezzava l’idea di un ulteriore salto in avanti.
Nello scontro “diretto” al Druso di Bolzano, colpaccio del Cosenza (0-1), che dà seguito al successo ottenuto sette giorni prima contro il Venezia. E’ il neo acquisto Frabotta a regalare ai suoi vittoria e tre punti, dopo che uno sciagurato Forte, per prestazione complessiva, aveva esaltato il portiere bolzanino Poluzzi, facendosi parare un calcio di rigore concesso con l’ausilio del Var. Altro sospirone per Caserta, che vede ora la zona play-out ad una certa distanza di sicurezza. Lo stesso non può dirsi per il Sudtirol di Valente, che mai ha dato l’impressione di poter mettere le mani sulla partita.
Nelle gare del pomeriggio, lo Spezia si fa corsaro e va ad espugnare Pisa (2-3). Gli uomini d Aquilani ricadono in errori già visti e consacrati; lo Spezia, invece, mostra finalmente qualità che erano date per smarrite. Il contropiede ligure è micidiale, la difesa pisana traballa ed accusa i tre ganci al volto che indirizzano la gara. Il secondo gol dei toscani serve solo a rendere meno tranciante il punteggio finale.
Il Bari, al San Nicola, crolla (0-2) davanti ad una Reggiana pratica ed efficace. Troppo vanesi gli uomini di Marino, troppo compiaciuti di se stessi per gettare nell’agone la giusta dose di grinta e cattiveria. Nesta, invece, indovina tutto, ed i suoi realizzano un piccolo capolavoro tattico che non dà scampo ai “galletti”. Mormorano e mugugnano, a giusta ragione, i tifosi pugliesi. Ben altro si aspettavano dalla loro squadra; non bastano, ancora, i rinforzi invernali, se l’impianto di squadra è ballerino e non offre, quasi mai, la parvenza di una solidità accettabile.
La Feralpisalò travolge (5-1) il Lecco, irriconoscibile nelle ultime tre gare, tutte perse. Anche il punteggio è eclatante e fa storcere la bocca a quanti pensavano che l’avvento di Bonazzoli sulla panchina dei blu-celesti fosse la panacea di tutti i mali. Forse, esaurita la spinta positiva del cambio in panchina, il Lecco sta tornando alla sua dimensione di squadra che deve lottare aspramente per potersi salvare. Zaffaroni, invece, sempre realista e presente a se stesso, sta conducendo i suoi verso zone meno paludose e, dopo i tre gol inflitti al Catanzaro, subissa di reti anche il Lecco in un derby lombardo senza storia. Questa è la mentalità che occorre in B. Correre, aggredire, giocare. Tutto il resto è poesia.
Chiuderà la giornata la gara fra Cittadella e Sampdoria al Tombolato. Se il Cittadella può esprimersi in assoluta tranquillità, Pirlo ed i suoi non possono più sbagliare. Di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno.
Buona domenica a tutti.
A cura di Vincenzo Segreto
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