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Sinner, dal “no” a Sanremo ai prossimi obiettivi: le parole in conferenza stampa

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Durante la conferenza stampa alla Fitp, Jannik Sinner ha parlato dei recenti successi, dei prossimi obiettivi ma soprattutto delle polemiche legate alla sua residenza a Montecarlo e al suo rifiuto all’invito di Amadeus di partecipare come ospite al Festival di Sanremo che si terrà la prossima settimana.

Il “no” a Sanremo

Seppur l’argomento non riguardava il tennis, al centro del dibattito legato a Sinner c’era finita la questione Sanremo. L’invito di Amadeus prima, il rifiuto del tennista poi avevano alzato un polverone, placato dal conduttore che si è addirittura scusato con Sinner per avergli creato “imbarazzo”. Sull’argomento il neo vincitore dell’Australian Open ha dichiarato: “Farò il tifo da casa. È un evento bello ma dopo questi giorni guardo in avanti e, quando dovrei andare al Festival, sarò già a lavorare”.

Il programma della stagione

La vittoria agli AO non rappresenta un punto d’arrivo, ma piuttosto un punto di partenza: “Il nostro obiettivo di quest’anno è giocare meglio i grandi slam, ce ne sono altri tre. In Australia meglio di così non poteva andare. Non finisce qui la mia stagione, è appena iniziata. Mi mancava tanto la competizione, quando sono arrivato in Australia il primo torneo è stato Melbourne, ero carico e mi sono sentito bene. In ogni torneo si va a caccia, vediamo quello che si riesce a prendere. I miei avversari ormai mi conoscono, conoscono le mie debolezze. Ieri ho scritto al mio team: “ragazzi ci dobbiamo preparare perché dobbiamo lavorare”. Faremo ancor più lavoro di prima e saremo sempre più concentrati.”

La residenza a Montecarlo

Ebbene sì, alle polemiche legate al Festival si erano unite quelle fiscali legate alla sua residenza a Montecarlo, ma anche in questo caso Sinner ha risposto senza nessun problema: “Quando ho fatto 18 anni mi sono allenato a Bordighera con il mio allenatore che aveva la residenza a Montecarlo e gli avevo detto che l’avrei presa anche io. La cosa bella è che lì ci sono tanti giocatori con cui ti puoi allenare, e quindi onestamente mi sento a casa, sto bene lì, ho una vita normale, posso andare al supermercato con zero problemi”.




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