Mourinho, i cambi sbagliati e… il post partita di Allegri contro l’Udinese

La Juventus è in crisi: un punto in tre partite, nel momento più importante della stagione. Empoli, Inter e Udinese rischiano di aver terminato con molto anticipo l’annata dei bianconeri in campionato. Ormai lo Scudetto è troppo distante, così come il quinto posto che è consolidato: la squadra di Massimiliano Allegri rischia di avere pochi stimoli per terminare la stagione nel post Udinese.

La sconfitta contro l’Udinese è figlia del pareggio contro l’Empoli di due settimane fa. Da lì in poi i bianconeri hanno perso tutto l’entusiasmo costruito in questi 4 mesi, e nella trasferta di San Siro c’è stata la definitiva mazzata morale di un gruppo che davvero credeva nello Scudetto. Ma che era solo nel puntare quell’obiettivo.

Sì, perché se davvero la Juventus avesse creduto davvero nello Scudetto uno sforzo economico l’avrebbe fatto a gennaio per rinforzare la rosa. Delle responsabilità le ha anche Massimiliano Allegri. L’allenatore toscano è in piena confusione, sia dal punto di vista comunicativo che di campo. Le scelte prese sono difficili da capire: perché Yildiz in panchina contro l’Empoli? Perché sperimentare cose nuove in un momento di buio più totale come nel secondo tempo con l’Udinese? Perché non inserire Alcaraz e Kostic, quando si butta nella mischia Iling-Junior e Cerri?

Le scelte di Allegri sono state molto Mouriniane, come ad evidenziare: “Questi ho. Se il testa a testa con l’Inter lo ha fatto dimenticare, lo ricordo e riporto alla realtà”. E ragionandoci nel post Udinese l’idea è sempre più quella. Il campionato fatto fin qui dalla Juventus è stato straordinario per punti fatti, in più l’obiettivo Champions è praticamente conquistato, c’è una semifinale di Coppa Italia tutta da giocare. Ma bisogna anche guardare oltre i risultati e bisogna sbattere in faccia con la realtà: ci sono molte cose che non vanno – e non da ieri -, su cui riflettere per il futuro più prossimo.