Serie B
Serie B – il recap della 26esima giornata
Pareggia il Parma; vincono Samp, Catanzaro, Venezia, Sudtirol e Ascoli
Il punto sulla Serie B – 26a giornata – a cura di Vincenzo Segreto
Festa rossoblù rovinata
Nell’anticipo del venerdì, la Sampdoria rende molto amara la festa del Cosenza per il 110° anniversario e dei suoi 15.000 tifosi del San Vito-Marulla. I liguri dimostrano di essere in partita, attenti e concentrati, anche sui piccoli particolari. La prestazione del Cosenza è piatta e senza ispirazione. Il solo Tutino non può bastare. Mancano, ai silani, fantasia, corsa, imprevedibilità. Il centrocampo della Samp è mobile, veloce, con frequenti cambi di ritmo e sempre pronto a ripiegare. Darboe e Kasami ne dettano i movimenti, che Caserta ed i suoi non riescono mai a leggere e limitare. La Samp risale in classifica; il Cosenza, quando c’è da alzare l’asticella della qualità mostra i suoi limiti di personalità e carattere. Gusto il risultato (1-2) per i liguri.
Como e Parma si dividono la posta in palio
Finisce in parità (1-1) la sfida del Sinigaglia fra Como e Parma. La gara non ha affatto deluso i palati buoni, quelli che apprezzano le giocate in velocità, con tecnica e qualità. Benedyczak aveva regalato un immediato vantaggio ai ducali, ma una giocata di Verdi, da par suo, ha riportato l’equilibrio in campo. Poi, quasi fino allo sfinimento, le squadre hanno provato a superarsi, senza riuscirci. Fallisce il tentativo del Como di portarsi al secondo posto, ma battere questo Parma non è facile. E quei due davanti, Man e Mihaila, quando partono in velocità, seminano paura ed apprensione fra gli avversari.
Palermo sciupone
Deve recitare il “mea culpa” il Palermo che, in vantaggio di due gol a Cremona, si fa raggiungere (2-2) nella ripresa da una Cremonese in dieci per l’espulsione di Sernicola. L’orgoglio e la determinazione dei grigiorossi hanno avuto un peso fondamentale sull’esito finale della gara, al pari di un secondo tempo molle e distratto degli uomini di Corini. Forse è venuta meno al Palermo la personalità della grande squadra, quella necessaria a mettere in banca un risultato che, dopo il primo tempo, sembrava scritto sulla pietra. Stroppa ringrazia e guarda avanti.
Venezia corsaro a Pisa
Il Venezia, a Pisa, soffre l’organizzazione e la velocità della squadra di Aquilani, che come spesso le accade, raccoglie meno di quello che meriterebbe. I lagunari si impongono nel finale di gara (1-2) con un gol strepitoso di Olivieri, da consegnare agli archivi del calcio. Il solito Pohjanpalo aveva portato in vantaggio il Venezia, ma il Pisa l’aveva ripresa quasi subito con un gol da centravanti vero di Bonfanti. Poi, come spesso accade, vengono fuori i diritti di una classe superiore pronti a togliere ogni castagna dal fuoco, pur nella sofferenza del momento. Vanoli va a sedersi sulla poltrona del secondo posto solitario, lasciando ad Aquilani l’amaro del risultato e l’orgoglio di una prestazione ad armi pari.
Continua l’incubo Cittadella
Continua la serie da incubo del Cittadella, giunto ormai alla sua sesta sconfitta consecutiva (1-2). Stavolta è il Catanzaro a profittare del lungo momento-no dei veneti che, nonostante tutto, restano ancora in zona play-off. Il Catanzaro ha fatto la sua onesta partita e colpito due volte con il suo bomber principe, Iemmello. Quota 42 punti sono, per i calabresi, un risultato splendido, perché realizzati con un gioco sempre propositivo, ispirato e che lascia poco all’improvvisazione.
Pari a reti bianche tra Brescia e Reggiana
Un pari tra Brescia e Reggiana (0-0) che, in altri tempi, si sarebbe definito salomonico. Forse Nesta può recriminare maggiormente per qualche occasione da rete creata più degli avversari. Ma, nel complesso, la gara non ha entusiasmato, complice anche un terreno reso pesantissimo dalla tanta pioggia abbattutasi sul Rigamonti. Per entrambe, solo un passettino avanti in classifica, nulla più.
Il Sudtirol supera di misura il Bari
Il Bari ricade nelle sue solite amnesie, anche dopo che con Iachini sembrava avere imboccato una strada diversa. Invece, la prestazione di Bolzano riporta indietro le lancette del’orologio e fa pensare che non sia proprio un’annata fortunata, questa, per i galletti baresi. Il Sudtirol ci mette cuore e voglia ed incassa una vittoria di prestigio (1-0) che fa classifica e morale.
Primo punto per il Lecco di Aglietti
Il Lecco a Terni coglie il primo punto del 2024 (0-0), dopo una sequela di sei sconfitte consecutive. Per risalire in classifica ci vorrebbe molto altro, però il nuovo tecnico Aglietti è riuscito a fermare l’emorragia dei risultati negativi. Breda, invece, registra qualche impaccio nelle gare interne dove le prestazioni non hanno l’efficacia di tante partite giocate in esterno. Questione di caratteristiche tecniche della rosa?
Ascoli corsaro
L’Ascoli si veste da corsaro in casa (si fa per dire) della Feralpisalò, costretto a giocare le sue gare interne al Garilli di Piacenza. La partita la fa, quasi sempre, la squadra di Zaffaroni, ma l’Ascoli prima colpisce con Masini al 32′ in una delle rare sortite in attacco, poi difende il risultato (0-1) come Castori insegna solitamente a fare alle sue squadre. La Feralpi aveva anche raggiunto il pari con una rovesciata in area dell’ex Manzari sul finire di gara, ma l’arbitro Marcenaro, richiamato dal Var alla OFR ha negato la gioia del pari ai gardesani. Anche un uomo solitamente tranquillo come Zaffaroni ha inghiottito amaro.
Chiuderà la giornata Modena – Spezia con i canarini decisi a consolidare la zona play-off e lo Spezia, in un ottimo momento di forma, determinato a lasciarsi alle spalle la zona retrocessione.
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