Serie A

Fiorentina, tra voglia d’Europa ed incertezza per il futuro

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Giacomo Bonaventura (Crediti foto: Salvatore Fornelli)

Dopo lo stop e il raccoglimento, la Fiorentina deve ricominciare a pensare al presente e al futuro. Ma cosa può succedere?

Il mondo viola si è dovuto giustamente fermare, in questo strano periodo tra gara non disputata contro l’Atalanta e pausa delle nazionali. Il pensiero è stato ovviamente tutto per il dolore e il raccoglimento, dopo quei terribili tre giorni che hanno prima tenuto sulle spine e poi hanno lasciato spazio al cordoglio. La scomparsa di Joe Barone ha cristallizzato tutto, mentre la Fiorentina riprendeva a prepararsi per questo rush finale di campionato che la vede ancora in gioco in tre competizioni diverse. Presente e anche futuro.

Adesso, appunto, c’è da ripensare al campo e non solo. In primis alla sfida pre-pasquale col Milan e poi a tutto il resto, che si tratti di calcio giocato o di ciò che sarà nella prossima stagione. Sì perché il club di Rocco Commisso inizia a dover fare i conti con i potenziali verdetti di questa stagione e a tutti i giudizi che ne potranno conseguire. Sarà Europa o fallimento? E, nel secondo caso, come andare avanti?

Un’Europa vicina e lontana

Fermo restando che una stagione europea è ancora in corso e che l’imperativo è arrivare più lontano possibile, la Fiorentina non può però perdere di vista l’obiettivo primario. Sarebbe a dire, un’Europa più grande. La Champions, per intendersi, dista ad oggi 11 punti con l’unica consolazione di una gara da recuperare (altra incognita, la riprogrammazione del match con l’Atalanta): siamo dalle parti dell’impresa. Meno impensabile, invece, un recupero di terreno per l’accesso all’Europa League: 4 punti da scalare anche attraverso gli scontri diretti ancora da disputare.

Per pensare ad una crescita del progetto, quindi, quest’ultima competizione diventa l’obiettivo minimo della compagine viola. E la Coppa Italia, come spesso successo nelle ultime stagioni, può diventare la via preferenziale per conseguire il risultato. Con l’aggiunta non indifferente di un trofeo in bacheca che rappresenterebbe il primo vero trionfo dell’era Commisso. Quindi, anche la doppia sfida con l’Atalanta sarà un crocevia importante di questa stagione. Dal punto di vista tecnico, si dovrà dunque pensare a quali sono le priorità di questa parte finale di stagione.

Fiorentina, quale futuro?

Il clima di unione e coesione di questi giorni non deve però far distogliere lo sguardo da quelli che potrebbero essere gli scenari estivi. In primis per quanto riguarda la posizione di Vincenzo Italiano, da mesi indicato come il candidato ideale di Aurelio De Laurentiis a sedere sulla panchina del Napoli per la stagione 2024/25. Non è infatti detto che, anche con un bel finale di campionato, un trofeo o una qualificazione europea più prestigiosa della Conference, i destini del tecnico nato a Karlsruhe e del club viola rimangano legati.

Pochi dubbi, invece, se la Fiorentina non conseguisse alcun obiettivo. Venendo a mancare anche le risorse dalla qualificazione alle coppe europee, il club viola si ritroverebbe anche nella difficoltà di accontentare Italiano o chi per lui dal punto di vista tecnico. In primis per un centravanti abbastanza prolifico, il grande assente di questa stagione. Un altro obiettivo sarà sicuramente il riscatto di Arthur: i 20 milioni richiesti dalla Juventus non sono attualmente spendibili, ma lì può entrare in gioco la contropartita Amrabat, che invece non sarà confermato dal Manchester United.

E in panchina? L’idea Maurizio Sarri è naufragata ancor prima di prendere il largo. Tutto sembra difatti condurre ad un altro tecnico giovane da lanciare e la pista più credibile ad oggi porta ad Alberto Aquilani, attuale mister del Pisa e prima condottiero della Primavera viola, con cui ha vinto tre Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. Un nuovo inizio, ancora una volta, per una Fiorentina che vuole diventare grande.




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