Calcio
Gravina indagato per autoriciclaggio, ma quali sono le accuse?
Come riporta ANSA, Gabriele Gravina è ufficialmente indagato con l’accusa di autoriciclaggio. Il presidente della Figc questo pomeriggio è stato ascoltato su propria richiesta in un lungo interrogatorio dal procuratore Francesco Lo Voi e l’aggiunto Giuseppe Cascini. Sono stati gli avvocati di Gravina, Leo Mercurio e Fabio Viglione, a chiedere di essere sentiti con tutte le garanzie proprie degli indagati.
Gravina indagato, ma perché?
In una nota i legali di Gravina avevano spiegato: “In ragione delle intollerabili strumentalizzazioni e delle ricostruzioni distorsive della verità dei fatti che lo hanno chiamato in causa negli ultimi giorni, questa mattina Gabriele Gravina ha chiesto di essere ascoltato per chiarire la sua posizione e le circostanze di cui è stato vittima. Tale decisione è stata maturata al fine di tutelare la sua immagine e in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso. In questa vicenda, il nostro assistito è una persona offesa, per questo auspica si faccia luce quanto prima su quella che si sta profilando come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto alla quale si augura anche l’individuazione dei mandanti”.
Sempre secondo l’ANSA, “L’oggetto del procedimento riguarda vari aspetti su presunte irregolarità: dall’assegnazione del bando del 2018 per il canale tematico della Lega Pro di calcio alla Isg Ginko, alla compravendita sfumata di una collezione di libri antichi nella disponibilità di Gravina nonché l’acquisto di un appartamento a Milano da parte del numero uno della Federcalcio. Proprio quest’ultimo tassello del fascicolo sarà attentamente valutato dagli inquirenti in relazione alla questione di competenza territoriale e su una eventuale trasmissione alla procura meneghina del procedimento. Su possibili ulteriori audizioni o convocazioni al momento non è stato stilato un calendario e ad oggi non sono neanche in programma incontri tra i pm capitolini e quelli di Perugia, dove sono indagati per abuso d’ufficio e falso il finanziere Pasquale Striano e il pm della Dna, Antonio Laudati”.
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