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Serie A

Juventus, Capello consiglia: “Servono 4 acquisti”

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La sosta per le Nazionali ha solamente messo in stand-by un periodo di profonda crisi in casa Juventus. Il pareggio a reti bianche contro il Genoa è solo il settimo punto nelle ultime otto partite; in mezzo c’è stata solamente la vittoria all’ultimo respiro contro il Frosinone targata Rugani. Contro il Grifone si è vista una squadra sfilacciata, demotivata, nervosa, culminata dall’espulsione di Vlahovic nel finale di partita. Sul tavolo degli imputati è finito come al solito Max Allegri, che fino a fine gennaio stava lottando con l’Inter per la conquista dello scudetto. Sul momento bianconero si è espresso l’ex tecnico della Juventus Fabio Capello, intervistato da La Gazzetta dello Sport.

Che idea si è fatto sui problemi della squadra di Allegri?

Don Fabio sottolinea il divario tecnico tra la Juventus e le sue concorrenti: “Innanzitutto, facciamo una premessa: Allegri fino al derby d’Italia ha fatto i miracoli mantenendo la Juventus in scia all’Inter. Tra le due squadre non c’è paragone a livello di qualità. E anche il Milan, adesso secondo in classifica, ha una rosa più competitiva rispetto a quella bianconera”.

Tornando al momento difficile della Juventus?

“Il confronto con l’Inter, al di là dell’1-0 per i nerazzurri di San Siro, ha mostrato ai giocatori della Juventus la distanza tra le due squadre. C’è stato un contraccolpo, sono calati adrenalina e attenzione. La conseguenza è questo periodo negativo”.

Se il problema è psicologico e di motivazioni, variare assetto – con il passaggio dal 3-5-2 al 3-4-3 – non potrebbe diventare un tentativo per stimolare la squadra?

L’ex tecnico di Juventus e Milan sottolinea che il problema non è la questione o no del tridente: “La differenza tra la Juventus che teneva testa all’Inter e questa che ha una media-punti da retrocessione, sono i gol presi. Non è che più attaccanti schieri e più gol realizzi. La squadra di Allegri fino a gennaio ha vinto molto e quasi sempre di corto muso: 1-0, 2-1. Sono poche le volte in cui ha creato e segnato molto. Mentre nelle ultime 8 giornate, a parte lo 0-0 di domenica contro il Genoa, ha incassato molte reti, spesso anche due a partita. Questi sono i problemi veri: i gol subiti e la poca qualità. Non il tridente. Allegri non ha mica Mbappé o Vinicius in avanti per schierare tre punte…”.

Chiesa, però, ha sempre mostrato il meglio di sé partendo largo nel tridente, anche all’Europeo. E contro il Napoli ha ritrovato il gol quando Allegri lo ha spostato in fascia… Il 3-4-3 non potrebbe diventare un’opzione anche per mettere maggiormente a proprio agio uno dei migliori giocatori della rosa?

Capello difende il suo ex collega sulla questione modulo della Juventus: “Sul fatto che Chiesa sia più pericoloso partendo dalla fascia non ci sono dubbi. Federico vive di dribbling, velocità, strappi e quando inizia largo è avvantaggiato. Al centro, invece, è più marcabile. Però che giocatori ha Allegri per costruire un eventuale tridente con Chiesa e Vlahovic? Yildiz è un talento, ma è agli inizi. Kean è appena rientrato dall’infortunio. Forse l’unico che potrebbe giocare dalla parte opposta a Chiesa è Cambiaso. Ma se Allegri insiste con il 3-5-2 è perché pensa di avere più equilibrio e garanzie: nessun allenatore si fa del male da solo”.

C’è dell’altro?

“La squadra di Inzaghi e quella di Pioli creano molte più occasioni per gli attaccanti rispetto alla Juventus. E sapete perché? Perché i nerazzurri hanno un centrocampo con tanta qualità. E il Milan a sinistra, grazie a Theo e Leao, può inventarsi di tutto nell’arco dei 90 minuti. L’uomo che più fa la differenza nella Juventus è Rabiot. E non è un caso che il periodo di crisi dei bianconeri sia coinciso con qualche acciacco e infortunio del francese”.

La Juventus si prepara per il ritorno in Champions League e la prossima stagione sarà protagonista anche al Mondiale per club a 32 squadre. Barzagli ha detto che ai bianconeri per essere competitivi serviranno 3 colpi di impatto totale, Galeone addirittura 5. Per lei?

“Almeno quattro, ma di primo livello. Andranno concordati tra tecnico e società. L’allenatore deve avere voce in capitolo sugli acquisti”.

Il primo nome di Giuntoli resta Koopmeiners dell’Atalanta: la convince?

“Bel giocatore, ma va testato con una maglia pesante come quella della Juventus. Ai bianconeri, però, di centrocampisti di livello ne serviranno almeno due. Poi un terzino e un attaccante o un’ala che salti l’uomo e crei superiorità numerica”.

Giuntoli durante le interviste conferma sempre Allegri anche per il 2024-25. Ma Max ha detto pubblicamente: ‘A me la società non ha detto niente per il futuro. Quando avranno deciso, mi faranno sapere…’. Dall’alto della sua esperienza, che idea si è fatto sulla questione?

“Sono dichiarazioni un po’ contraddittorie. Uno, Allegri, chiede una risposta. Giuntoli ne parla in televisione, però non in privato… Schermaglie”.

Lei ha vinto in due momenti diversi con il Real Madrid: prima nel 1996-97 e poi nel 2006-07. Fosse al posto di Allegri, visto il momento della Juventus e i fischi dell’Allianz Stadium, proverebbe una esperienza lontano dall’Italia in estate?

Capello consiglia Max di andare a provare una nuova esperienza all’estero: “Andare ad allenare all’estero è sempre un arricchimento tecnico e culturale. Max è sveglio, sono convinto che in Inghilterra grazie alla sua abilità nella lettura della partita e dei cambi farebbe anche bene”.




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