Serie A
Milan, Juve, Barça… e se Thiago Motta rimanesse al Bologna?
Testa o croce? L’ultima partecipazione del Bologna in Champions League (ai tempi Coppa dei Campioni) risale al 1964, dove la squadra di Bernardini fu eliminata dopo il lancio della moneta. Non esistevano i rigori e la situazione di estrema parità tra gli emiliani e l’Anderlecht fu risolta proprio dal “testa o croce” che premiò la squadra belga.
Sessant’anni dopo, il Bologna di Thiago Motta potrebbe ritornare nella competizione europea più importante, che nel frattempo ha cambiato nome e dall’anno prossimo cambierà anche format. La stagione dei rossoblù è stata finora sopra qualsiasi aspettativa, seppur mancano ancora nove giornate al termine del campionato, ora Zirkzee e compagni sono fortemente candidati ad arrivare tra i primi quattro in classifica, e considerando che quest’anno in Serie A anche il quinto posto potrebbe valere la qualificazione…il sogno potrebbe diventare realtà.
I maggiori protagonisti di questo Bologna stanno già infiammando quella che sarà la prossima finestra di mercato, da Zirkzee a Calafiori, passando per Ferguson, tutti vogliono i gioielli di Thiago Motta, e lo stesso allenatore è diventato l’oggetto di desiderio diversi big club. In Italia, Juventus e Milan sembrano le più orientate a puntare su di lui, ma anche all’estero diversi club hanno già annunciato il cambio panchina per la prossima stagione, e potrebbero far partire l’assalto all’allenatore italo-brasiliano. Barcellona su tutti, ambiente già conosciuto da Thiago Motta, che ha vestito la maglia blaugrana dal 2001 al 2007.
Ma si può davvero rifiutare un’opportunità del genere, con club di questa portata che bussano alla tua porta? La risposta è sì. Perché la vera opportunità che Thiago Motta ha in questo momento, è quella di continuare un progetto già ben avviato, ricevere l’amore incondizionato di una città intera ma soprattutto quella di poter scrivere una pagina di storia indelebile per questo club. Che peccato sarebbe affidare un momento storico come un possibile esordio in Champions League ad un altro allenatore, che viene e raccoglie i frutti dei sacrifici della passata stagione. Vero, forse alcuni dei giocatori più forti andranno via, ma è difficile che la dirigenza non intervenga sul mercato per rimpiazzarli con giocatori di altrettanto talento, i quali saranno anche più propensi a giocare al Dall’Ara se gli speaker dello stadio suoneranno quella musica prepartita che fa impazzire tutti gli appassionati di questo sport.
Le emozioni dei tifosi bergamaschi con l’Atalanta degli ultimi anni possono essere un perfetto esempio di quello che potrebbe vivere la città di Bologna, e chissà, Thiago Motta potrebbe superare Gasperini non solo nella classifica dell’attuale stagione, cosa che sta già facendo, ma anche in quanto a percorso fatto in carriera, avendo dalla sua parte diversi anni in meno sulla carta d’identità, e tutto il tempo per potersi sedere (in futuro) sulla panchina di una big.
Perché dunque questa fretta di andar via? La risposta a questo quesito potrebbe ricondurci ancora una volta alla moneta, questa volta in senso lato. Non dunque quella che eliminò il Bologna nel 1964, ma quella che potrebbe offrirgli la società rossoblù, sicuramente inferiore alle proposte che riceverà da tutti gli altri big club. I soldi o la passione? Proverà ad avanzare di carriera oppure a scrivere la storia? Chissà, magari Thiago Motta affiderà questa scelta al più scontato dei… testa o croce.
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