Europa League
De Rossi: “Una squadra come la Roma non può non andare in Champions”
Vigilia di ottavi di finale di Europa League per la Roma, che domani sera affronterà il Brighton all’Olimpico. Queste sono le parole di De Rossi in conferenza alla vigilia di Roma-Brighton.
Le parole di De Rossi in conferenza alla vigilia di Roma-Brighton
“Ho un ottimo rapporto con De Zerbi sin da quando ero calciatore dopo le partite e lui muoveva i primi passi da allenatore. Dopo la gara parlavamo ed esprimevo la mia ammirazione nei suoi confronti per il gioco che proponeva a Benevento, a Palermo e parlavamo del suo presente e di quello che sarebbe stato il mio futuro. Ha delle idee brillanti ed è un allenatore diverso. Hanno anche ottimi calciatori e ne hanno acquistati tanti bravi mi aspetto una patita complicata e difficile.
Penso che per qualsiasi calciatore è molto bello giocare qui a Roma, ma loro sono abituati a giocare in stadi pieni in Premier, ma credo che qui il calore sarà un po’ più alto. La Roma è una grande squadra che deve rispettare il Brighton e come gioca, ma noi siamo la Roma. Penso che sarà una grande partita. La prima cosa che dobbiamo sapere che il Brighton mette a giocare nella propria metà campo il Manchester City, il Chelsea, il Liverpool, l’Arsenal. A volte prende delle imbarcate. Ci saranno varie partite all’interno della partita. Noi dovremmo essere bravi a giocarle e a vincerle entrambe.
La testa dentro Trigoria e fuori dai social
Il tecnico giallorosso ha continuato così l’intervista: “Il quinto posto in Champions? È un po’ come la storiella del ‘se vi comportate bene, a Natale vi faccio un bel regalo’. Guardiamo quest’aspetto come qualcosa in più, noi andiamo sempre in campo per vincere. Non abbiamo fatto niente nel nostro percorso, ma sono soddisfatto. In questa città i giudizi cambiano velocemente per questo cerco di tenere i ragazzi con la testa dentro Trigoria e fuori da social e giornali. Sono contento per quello che ho creato con loro, non è automatico.
Mancini dice che stanno capendo quello che gli chiedo, ma non è soltanto capire, ma è crederci. L’ultima partita di Champions League come Roma c’ero io in campo e a me sembra di aver smesso da 20 anni. Da quel giorno la Roma non ha fatto una partita in Champions ed è inaccettabile, perché la Roma deve stare a quei livelli. Al di là dei nomi, degli ingaggi, la Roma deve stare lì e fare le stagioni che ha sempre fatto, arrivare agli ottavi, i quarti, una volta siamo arrivati anche non troppo lontani dalla finale, però il mio destino non è incrociato in questa maniera. I calciatori possono lottare per la Champions League con qualsiasi allenatore. Il loro valore è di una squadra che non può arrivare sotto il quarto posto nel campionato italiano”.
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